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L’Inter punti su Lautaro e il Milan su Colombo. Tanto si vince anche senza capocannoniere…

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L’Inter punti su Lautaro Martinez e il Milan su Lorenzo Colombo. Tanto si può vincere senza capocannoniere

Come succede spesso, Arrigo Sacchi non le ha mandate a dire e oggi su La Gazzetta dello Sport è intervenuto a gamba tesa contro le strategie dei due club milanesi a proposito delle risorse offensive di cui si stanno dotando. Il titolo è inequivocabile: «Arnautovic e Okafor non sono all’altezza dell’Inter e del Milan». Vale a dire: il possibile nuovo ingresso nell’attacco nerazzurro e quello già avvenuto nello scacchiere rossonero non possono essere considerati decisivi per spostare gli equilibri, come scrive l’ex ct della Nazionale: «Si dirà: un po’ poco per due club che ambiscono a inseguire lo scudetto e vogliono essere protagonisti in Champions League». Detto che per lui conta il gioco sopra ogni altra cosa, e quindi l’elaborazione della manovra in grado di mettere in condizione i centravanti di fare il proprio dovere, per le due squadre c’è una differenza situazione.

Per quanto riguarda i nerazzurri, non è di un 9 che hanno bisogno: «Il killer nell’Inter è Lautaro, credo che sarebbe utile quindi un giocatore con un’ampia visione, disponibile al sacrificio, abile a duettare con i centrocampisti che s’inseriscono». Uno alla Dzeko, insomma, e non esattamente alla Arnautovic, meno incline a fare quel tipo di lavoro. Per quanto riguarda il Milan, invece, l’Arrigo registra come Pioli si stia indirizzando verso un 4-3-3 e quindi Giroud abbia bisogno di un alter-ego. Cosa che non è Okafor, mentre lo è il giovane Colombo, che Sacchi invita a non trascurare: «L’ho seguito nello scorso campionato al Lecce, secondo me si muove bene, ha prestanza fisica, buona tecnica ed è adatto a giocare in mezzo a due ali che scodellano in mezzo all’area palloni per lui».
Basta contro Osimhen? Ovvero: ci vuole un bomber con le possibilità che sia capocannoniere per imitare il Napoli e vincere lo scudetto. L’ultimo in maglia nerazzurra è stato Mauro Icardi e nelle due volte che si è guadagnato la corona il tricolore è andato altrove. Stesso discorso per il Milan: Ibrahimovic ha dominato proprio nell’anno in cui il Diavolo ha abdicato a favore della Juventus. La risposta vera arriverà con le prossime mosse e, soprattutto, con le partite di campionato.

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