L’anno scorso i no sul mercato furono fatali a Lichtsteiner, quest’anno Howedes e De Sciglio: la Juve lo taglia ancora dalla Champions League. Ma in campionato giocherà

A distanza di un anno, dal primo settembre 2016 allo stesso giorno del 2017, non sembra essere cambiato nulla. La Juve, per la fase a gironi della Champions League, ha deciso di rinunciare all’esperienza di Stephan Lichtsteiner. Lo svizzero, che anno dopo anno si ritrova sempre e comunque ad avere un ruolo da protagonista in bianconero, esce sconfitto da un mercato che, negli ultimi giorni, lo ha pesantemente penalizzato. Ma è necessario fare delle distinzioni sulle due situazioni, analizzando i motivi dello scorso anno e quelli attuali, che hanno relegato Lichtsteiner ai margini dell’avventura nella massima competizione europea.

Escluso anche nel 2016, ma il motivo riguarda i tanti no sul mercato

Nel 2016 Lichtsteiner è stato, in un certo senso, punito dalla Juve. Il terzino destro era stato messo sul mercato e su di lui c’era il fortissimo interesse del Psg. I bianconeri erano disposti a cederlo ben volentieri, anche perché consideravano Dani Alves un titolare inamovibile e per questo lo svizzero poteva diventare una figura ingombrante per il brasiliano. La presa di posizione per quel che riguarda la scelta di scartare Lichtsteiner dalla lista Champions fu dunque legata esclusivamente ai tanti no pronunciati dal giocatore, che proprio non voleva saperne di lasciare Torino. La Juve lo ha poi inserito nei convocabili a partire dagli ottavi, perché non poteva più fare a meno di un Lichtsteiner non più perfetto, ma comunque sempre sul pezzo.

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Quest’anno invece la musica è cambiata. L’arrivo di De Sciglio, ma soprattutto la scelta di prendere Howedes sul mercato, rendono abbondantemente coperta una fascia destra che può anche essere tranquillamente presidiata da Barzagli, già impiegato in diverse circostanze in quella posizione. La Juve ha dunque voluto tutelare i due nuovi arrivati, mettendo ai margini un Lichtsteiner che tornerà utilissimo in campionato. E c’è da scommetterci: Allegri, per più di due partite, non riesce mai a fare a meno del suo pendolino.