2018
Libero ci risiamo, ennesimo attacco al Napoli: «Bergamo razzista? Si dimenticano gli insulti all’andata»
Il quotidiano lombardo respinge le accuse di razzismo nei confronti dei bergamaschi e rilancia: «Al San Paolo gestacci e insulti all’andata»
Atalanta-Napoli non finisce mai. Dopo la squalifica per una giornata inflitta alla curva Nord Pisani dell’Atalanta a seguito dei presunti buu razzisti nei confronti di Koulibaly e delle accuse rivolte dalla Gazzetta del Mezzogiorno (“Il Nord discute di Sarri ma dimentica il razzismo/Le offese di Bergamo a Koulibaly) ai tifosi bergamaschi, è arrivata la risposta del quotidiano Libero. Che non china la testa ma contrattacca con durezza, riportando integralmente il comunicato della stessa curva Nord atalantina:
«Noi polentoni, voi terroni! L’ipocrisia che negli ultimi anni accompagna il mondo del calcio sta toccando livelli davvero imbarazzanti ed, ora, addirittura offensivi verso una tifoseria intera. Sì perché definire la tifoseria Atalantina razzista è offensivo verso le migliaia di tifosi, ultras, simpatizzanti che MAI negli anni hanno dimostrato discriminazione verso il colore della pelle. I fischi ed i buuu si facevano negli anni a Totti, Del Piero ed altri giocatori solo per rivalità calcistica per ciò che rappresentavano, non per il colore della pelle. Come può essere razzista una Curva che negli ultimi dieci anni ha raccolto circa 90.000 euro per sostenere un centro riabilitativo per bambini in Ruanda? Come può essere razzista una Tifoseria che ha raccolto 20.000 euro per lo tsunami che ha colpito il sud-est asiatico nel 2004? La nostra terra ha sempre accolto con calore e serietà tutti. Da Makinwa (che qualcuno voleva nominare addirittura Sindaco) passando ad una bandiera che la scorsa stagione ha lasciato il calcio. Parliamo di Giulio Migliaccio, nato a Mugnano di Napoli, orgogliosamente partenopeo ma adottato da noi Atalantini. Un Uomo che, ancora oggi, viene visto come un esempio di serietà e professionalità in campo e fuori. E basta guardare le sue lacrime per capire quanto Bergamo gli abbia e gli voglia davvero bene.»
Prosegue poi Libero, non solo respingendo al mittente le accuse di razzismo ma anzi puntando il dito contro gli stessi napoletani. Celebri sono diventati gli insulti rivolti a Verdi dopo che l’esterno rossoblù rifiutò la destinazione partenopea. Impossibile dimenticare le dichiarazioni di Hateboer post Napoli-Atalanta: «Già dalla partenza dall’Hotel i tifosi del Napoli erano intorno al nostro autobus, mandando immagino le più terribili maledizioni col dito medio alzato. Questo fino all’arrivo allo stadio, anche con padri con i figli accanto a loro. Nel percorso eravamo seguiti da auto e tanti scooter». Una dura presa di posizione da parte di Libero, che non è nuovo a queste uscite: celebri sono state le invettive passate rivolte sempre alla squadra di Sarri.