Simone Petricciuolo, ex centrocampista di Roma, Bari e Italia Under 20 dice basta col calcio: «A 23 anni ti considerano già vecchio».

Dire basta con il calcio a 23 anni per protesta contro il sistema. Lo ha fatto attraverso una lettera pubblicata su Instagram Simone Petricciuolo, centrocampista cresciuto nelle Giovanili di Bari e Roma, con trascorsi con Avellino, Casertana e con l’Italia Under 20. “Non pensavo sarebbe giunto così presto questo momento per me. – ha scritto l’ex giallorosso – Avevo tutt’altre idee, progetti e piani per realizzarli calcolando tutto in ogni minimo dettaglio. Ma si sa anche al miglior piano, possono capitare degli imprevisti o incidenti di percorso di cui nessuno può tener conto».

«Io mi prendo la mia buona parte di colpe, – ha proseguito il calciatore nato a Napoli – forse avrei dovuto stringere più i denti e sicuramente qualche scelta sbagliata l’ho fatta in passato come ad esempio quella di non firmare per il Palermo che poi quell’anno andò in serie A , di non allontanarmi più da casa, di affidarmi ad una persona che ha pensato solo ai suoi affari, ad una società che non mi ha saputo aiutare ne tutelare spedendomi in una realtà dove mi sono ritrovato a pagarne le spese con situazioni “strane” ma che comunque faceva comodo e di conseguenza anche essa ha pensato solo ai suoi affari».

A spingerlo a prendere una decisione drastica come quella del ritiro è stato quello che ha visto negli ultimi anni nel mondo del calcio: «Oggi giocare in Serie C o in D è estremamente difficile o allo stesso tempo estremamente facile. – ha attaccato – Difficile per chi con me, se sei solo bravo e grazie a delle regole intelligenti a 23 anni sei considerato già vecchio. Facile per chi invece ha conoscenze importanti, oppure “comprare” un contratto dando 15 mila euro al direttore di turno che a suo volta ti fa il contratto con la società, o portare soldi alle società tramite sponsor o a volte basta avere semplicemente 18-20 anni cosicché il costo è nullo anzi addirittura facendo qualche presenza le società ci guadagna motivo per cui , oltre alle regole, la metà di ogni rosa è fatta di under».

«Dopo si lamentano se i campionati non sono competitivi e se in Italia non nascono più i talenti di una volta. – ha concluso Petricciuolo – Potrei giocare altri 10 anni tranquillamente in D e sicuramente un’altra occasione in C l’avrei avuta, ma non è questo ciò che mi ero prefissato, non mi ero prefissato di accontentarmi, non era questo il mio sogno».

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