2016

Rossi: «Fiorentina, conto in sospeso»

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Pepito pensa al ritorno: «Rilancio al Levante e poi vedremo se tornerò»

Voglia di rilancio per il Levante e Giuseppe Rossi, che hanno deciso di far incrociare i rispettivi cammini. La seconda squadra di Valencia rappresenta per l’attaccante italiano la chance per giocare con continuità e tornare ai livelli di un tempo, mentre Rossi per il Levante rappresenta il jolly per risollevarsi in campionato, visto che è ultimo in Liga. Accolto da un entusiasmo travolgente, Pepito vuole ripagare sul campo. «Non vedo l’ora di giocare, sono venuto qui per questo», ha dichiarato nell’intervista a La Gazzetta dello Sport.

ESORDIO IMMEDIATO? – Potrebbe scendere in campo già stasera contro il Las Palmas nello scontro diretto per la salvezza: «Io sono pronto, il ginocchio non mi preoccupa e ho una voglia enorme di dare una mano, di far uscire il Levante da questa brutta situazione. Ho visto alcune partite, siamo stati sfortunati, sono convinto che ce la faremo a salvarci».

CONTO IN SOSPESO – Rossi ha poi spiegato la scelta di trasferirsi al Levante: «È stata la prima squadra a cercarmi e la vedevo come una bella soluzione: città e campionato che conosco bene e che mi piacciono un sacco». La Fiorentina, però, non è completamente alle spalle, anzi Rossi conta di tornarci: «La Fiorentina per me rappresenta tanto, a Firenze ho comprato casa, sto benissimo con i fiorentini e con i tifosi viola che mi hanno sempre sostenuto, l’ho già detto e lo ripeto: ho un conto in sospeso con loro. Ho tanta voglia di giocare e di far bene in questi 4 mesi con il Levante e poi si vedrà cosa sarà del mio futuro con la Viola».

OPPORTUNITA’ E SCELTE – L’attaccante ha smentito le voci di presunte frizioni con l’allenatore Paulo Sousa: «No, lui ha fatto delle scelte pensando alla squadra e le cose stanno andando molto bene, giusto così. Bisogna dargli merito. Poi è normale che quando uno non gioca non sia contento. Io sono un tipo al quale se togli il calcio togli tanto. Non ero felice e ho dovuto per forza cercare una soluzione. Non potevo restare giocando poco. L’opportunità offertami dal Levante mi serviva anche a livello psicologico. Ora l’obiettivo è far bene qui e tornare a Firenze».

NAZIONALE – Il Levante rappresenta anche un trampolino di lancio in vista degli Europei: «Se Conte si è fatto vivo? No, ma non vuol dire nulla, le cose bisogna meritarsele, la sua chiamata compresa. Per questo non vedo l’ora di dimostrare che sono capace di giocare col Levante e con la Nazionale. Ora ci vuole solo la continuità, fisicamente e mentalmente sono pronto. Il primo obiettivo è salvare il Levante e regalare emozioni a questa gente. Il secondo è divertirsi perché giocare a calcio è la cosa più bella del mondo. Per l’Europeo vedremo».

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