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Letta: «Balotelli forza della natura, il derby…»

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MILAN INTER LETTA BALOTELLI – Enrico Letta sveste, per un attimo, i panni di Presidente del Consiglio e torna a essere un normale tifoso del Milan, quando i colleghi della Gazzetta dello Sport lo contattano per un’intervista, apparsa sull’edizione odierna. Il capo del Governo italiano ha fatto capire di aspettarsi tanto da Mario Balotelli, sia nell’ottica del derby di stasera contro l’Inter che, soprattutto in vista del Mondiale brasiliano, in cui Letta spera di vedere davvero SuperMario.

BALO E RICKY – « Balotelli è la nostra speranza per il Mondiale – ha esordito Letta – . Ma gli direi que­ sto: “Ogni volta che fai una cosa i bambini ti guar­ dano e ti imitano”. L’appello che faccio ai calciatori è questo: i gesti fuori misura hanno un impatto. I giocatori che più mi piacciono? Kakà e Zanetti, due modelli che si danno tantissimo e che rispettano sempre gli arbitri. Un calciatore che comprerei? Cerci. Mi colpisce. Poi De Sciglio, da milanista mi piace molto.  Quelli che giocano facilmente sbandano: bisogna rendersi conto. E le campagne di Coni e Figc sono importanti. Vo­ gliamo investire sul modello comportamentale».

CON SILVIO PARLO POCO – Letta ha parlato anche del suo rapporto con Silvio Berlusconi, limitatamente a questioni calcistiche: «Ci ho parlato pochissime volte in generale, ma ne capisce e ha passione. Niente da dire del Berlusconi presidente del Milan. Contento di Allegri? Benché livornese, tanto (Letta è pisano, ndr). Mi è sempre piaciuto, lo notai col Sassuolo. Ha una grande tenuta ed è stato capace di vincere uno scudetto con un Milan che non era certo quello degli olandesi. Parlo tanto con Squinzi? Sì, anche perché è milanista. Al presidente del Sassuolo feci i complimenti per l’acquisto di Schelotto. Sembra un pirata, ma è un buon gio­catore».

CURVE APERTE – Si parla, con Letta, anche degli ultimi fenomeni avvenuti negli stadi italiani, con l’esultanza legata alla riapertura della curva dell’Inter: «In questo caso sono contento. Giusto riapri­ re. Ma la norma è pasticciata, da cambiare. E’ necessario mutare la filosofia politica. Bisogna chiedere ai club di assumersi la responsabilità di gestire ed educare. Le società non vanno dere­ sponsabilizzate. Chiaro, se i tifosi restano incivi­ li, a quel punto è un altro discorso. Dai fatti di Nocera è uscita un’immagine del calcio deva­ stante. La tessera del tifoso? Siamo pronti ad aprire una discussione. Ne parliamo anche col ministro Delrio che segue lo sport con grande attenzione. Bisogna creare un nuovo sistema complementare, perché è vero che è nata in emergenza e ha abbassato il livello degli incidenti, ma è anche vero che ha allonta­ nato la gente dagli stadi».

FACCIAMO FATICA – Letta, in chiusura, ammette le difficoltà delle squadre italiane in campo internazionale: «Si fa fatica ad applicare le regole del fair play europeo. Noi abbiamo risparmiato tanto e in Champions questo si paga. Poi è stata sottovalu­ tata troppo l’Europa League e in termini di ranking si paga. Non essere testa di serie è un brutto colpo. Ora abbiamo quattro squadre in Europa League e la finale in Italia, speriamo di arrivare più avanti possibile».

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