Leonardo dice di ispirarsi a Telè Santana e che vuol far giocare il suo Milan come il Brasile del 1982 e del 1986. Per chi non ha visto e studiato attentamente quel Brasile, un piccolo promemoria.

Telè Santana è stato un grande allenatore a livello di club, ma come CT ai Mondiali ha sempre fallito, ed è considerato un perdente, tanto è vero che era soprannominato “pe’ frio”, piede freddo, che in Brasile significa “sfigato al massimo”.

Nel 1982 la Seleaà§ao, alla quale dice di ispirarsi Leonardo, aveva un centrocampo composto da quattro fuoriclasse, un centrocampo così forte che non si era mai visto prima e che non si vedrà  sicuramente mai più. E in attacco due forti fisicamente come Serginho ed Eder.

Cerezo, Falcao, Socrates e Zico”¦.ma quel Brasile fu battuto da un’Italia poiù forte, al termine di una partita che è di diritto fra le più belle di tutti i tempi.

Nello spogliatoio, prima della gara, Falcao consigliò i compagni: “Io gli italiani li conosco, lascategli l’iniziativa che non sapranno cosa fare”.

Santana rispose: “Ma sei matto? Noi siamo il Brasile, dobbiamo sempre avere l’iniziativa, noi non possiamo giocare per il pari”.

A quel Brasile bastava un pari , come un pari sarebbe bastato contro l’Uruguay nel ’50 per vincere il primo titolo, ma pari non fu.

Proprio come a Barcellona, trentadue anni dopo: un punto per passare il turno e perse anche perchè fu troppo presuntuoso (ma non solo per quello).

Quattro anni più tardi contro la Francia in Messico, il Brasile sprecò l’impossibile, e sull’1-1 (l’unico gol subito in tutto il Mondiale) contro la Francia, ci fu Zico che sbagliò il rigore decisivo. Dopo i supplementari, fu battuto dalla Francia ai rigori.

Due Mondiali persi con una squadra fortissima e la fama di sfigato. Un Cuper brasiliano, tanto per rendere l’idea.