2019

Leonardo duro: «Milan-Lazio da sospendere. Dove sono finiti Giorgetti, Salvini e Gravina?»

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Il dirigente del Milan Leonardo ha parlato del caso razzismo nella semifinale di Coppa Italia contro la Lazio. Le sue parole

Ancora polemiche per i cori razzisti in MilanLazio contro Kessie e Bakayoko. Il club rossonero ieri ha diramato un comunicato ufficiale, oggi Leonardo ha parlato alla Gazzetta dello Sport, ammettendo la superiorità della Lazio che «ha meritato la finale». Ma il dirigente rossonero non è contento: «Caso Acerbi? Un grave errore, che abbiamo riconosciuto subito. Ma è il so­lo episodio venuto alla luce di una partita in cui c’è stato mol­to altro: insulti, provocazioni e rissa finale… Noi non abbiamo denunciato nulla. Abbiamo punito i nostri giocatori, li ab­biamo condannati pubblica­mente e ci siamo impegnati per ricucire. Gattuso spiegava in conferenza che Bakayoko e Kessie si erano scusati perché la società si era già mossa. Acerbi aveva lanciato segnali di pace, Bakayoko li ha raccol­ti. Abbiamo fatto in modo che i due si parlassero». Prosegue Leonardo: «Giorgetti, sottosegretario alla Presi­denza del Consiglio, e Gravi­na, Presidente della Federcal­cio, hanno commentato in mo­do duro il comportamento dei nostri giocatori e chiesto pub­blicamente dei provvedimen­ti. Prima ancora che si pronun­ciassero gli organi competen­ti… Curioso, per non dire gra­ve. No? Ma dopo gli insulti razzisti a Kessie e Bakayoko di mercoledì non ho visto la stes­sa reattività e la stessa intran­sigenza. Giorgetti e Gravina, dove sono finiti? Il vice Presi­dente del Consiglio, Salvini, che se l’è cavata anche lui con un commento molto generico, ha usato la parola “vergogna” solo per il gioco del Milan. E invece bisogna spendere la vergogna per episodi molto più gravi».

Leonardo accusa l’arbitro Mazzoleni per non aver interrotto la gara: «In modo informa­le, alla vigilia abbiamo contat­tato tutte le componenti, per condividere l’allerta: Feder­calcio, Lega, vertici arbitrali, responsabili dell’ordine pub­blico… E abbiamo ripetuto ap­pelli alla responsabilità ai giocatori. Sono stati zitti loro, sia­mo stati zitti noi. Non bastas­se, la mattina della partita c’è stata quella manifestazione in piazzale Loreto. Ci doveva es­sere la massima attenzione per stroncare sul nascere ogni forma di provocazione che po­tesse portare alla violenza. C’erano mille motivi per interrompere quella partita. Con le nuove norme, non doveva neppure attendere il secondo o il terzo coro, gli bastava il primo per richiamare la squadre al cen­tro del campo, far diffondere gli annunci e poi, in caso di al­tri cori, sospendere definitiva­mente la partita. Invece nulla. Ma i cori razzisti e gli ululati li hanno sentiti tutti. Se sono stati trasmessi due annunci dagli altoparlanti, significa che insulti e cori erano ben udibili da tutti. Eppure Mazzo­leni ha tirato dritto, come se fosse stato l’unico a non senti­re. L’arbi­tro aveva mille ragioni per so­spendere quella partita. Dove­va farlo. Noi abbiamo diffuso un co­municato e chiederemo prov­vedimenti. Le norme per inter­venire e combattere il razzi­smo da stadio ci sono. Basta applicarle. Alla prossima sare­mo più energici. Intanto chie­diamo rispetto».

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