2013

Leonardo: «Mi sento bene. L’Inter…»

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LEONARDO PARIS SAINT GERMAIN INTER – Traspare grande serenità dalle dichiarazioni rilasciate da Leonardo, intervistato per l’edizione odierna del Corriere della Sera. L’ex dirigente del Paris Saint Germain, che al termine del mese di agosto ha rassegnato le dimissioni per i fatti avvenuti nello scorso campionato, ha ammesso di essere pieno di rimpianti per aver dovuto lasciare l’incarico, ma anche di sentirsi bene.

STO BENE – «Sono in una pausa di riflessione – ha esordito Leonardo – . Obbligata, per quanto è successo il 5 maggio, ma che arriva dopo anni di straordinaria intensità. Prima l’esperienza da dirigente con il Milan, poi la panchina rossonera, il terzo posto in campionato, un breve stop, l’arrivo all’Inter dopo Mourinho e Benitez, una grande rincorsa, la Coppa Italia e poi il lavoro al Paris St. Germain. Che ho dovuto rompere in anticipo, e non per mia volontà. Ma oggi mi sento bene.»

PERCHÈ IL PSG – Nel proseguio dell’intervista, Leonardo spiega i motivi che lo hanno indotto a scegliere l’ambizioso progetto del Paris Saint Germain, lasciando così il Milan: «La questione è semplice. Avevamo vinto la Coppa Italia e saremmo andati avanti serenamente. Poi è arrivata a sorpresa l’offerta del Principe del Qatar. A sorpresa, perché la Qatar Investment Authority aveva programmato di acquistare il club un anno dopo. Era un’opportunità inattesa e incredibile, nel senso che non mi veniva offerto un ruolo da semplice direttore sportivo, ma mi venivano consegnate le chiavi del club, per ripartire e arrivare in alto. Ne ho parlato con il presidente Moratti e lì ho avuto la conferma che si tratta di un personaggio straordinario. Mi ha lasciato andare, ma per me è stato un passo difficilissimo. Certo, se avessi saputo che a Parigi sarei rimasto così poco, non sarei andato via dall’Inter. Mi sono dimesso perché non sarebbe stato giusto rimanere, visto che in concreto non avrei potuto lavorare».

MILANO E L’INTER – Infine, Leonardo ha parlato del suo rapporto con la città di Milano, e della possibilità di tornare all’Inter, anche se non da allenatore: «Moratti sta cercando il meglio per l’Inter. A prescindere dai dettagli dell’accordo con gli indonesiani, quella del presidente è un’intuizione eccezionale. È un’apertura verso il futuro di portata storica. L’Inter non perde la sua identità, ma si apre a nuovi mercati, a nuove idee, a nuovi scenari, per aumentare i ricavi e per poter investire di più. Moratti ha dimostrato di essere ancora una volta in anticipo sui tempi, per un progetto che può cambiare davvero tutto. Il mio feeling con Milano? La mia voglia di girare non cambia, ma Milano ti abbraccia; Milano è poesia concreta; ti trasmette sensazioni positive. Io mi sento brasiliano al 100%, ma mi considero un viaggiatore che ama andare in posti nuovi. Tornare a Milano? Milano è ancora casa mia.»

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