2017

Lega Pro, lo spettacolo latita tra Catania e Taranto. Gara senza reti

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Tanti errori e poche conclusioni in porta hanno bloccato un match decisamente poco spettacolare. Il Taranto strappa al Massimino un punto d’oro, ma il Catania del nuovo tecnico Petrone deve ancora registrarsi. Peccato che dietro i rossazzurri la corsa ai Play Off cominci a rendersi sempre più complicata. Fischi finali del pubblico del Massimino che non approva la prova degli etnei.

Ci sono gare che sembrano destinate al pareggio. E’ il caso della sfida tra il Catania ed il Taranto di oggi pomeriggio. I ritmi lenti delle prime battute non sono saliti con lo scorrere dei minuti ed eccezion fatta per qualche conclusione interessante il pubblico del Massimino ha assistito ad uno spettacolo decisamente soporifero. La squadra di Ciullo si difende a spada tratta e prova a spingere sulle ripartenze, mentre Petrone non riesce a dare un nuova impronta al Catania che dopo la sconfitta di Agrigento sembra ancora psicologicamente bloccato. Finisce 0-0 e lo spettacolo è rimasto fuori dallo stadio.

FORMAZIONI IN CAMPO – Per la sua prima al Massimino con il Catania, il tecnico Petrone si affida al 4-2-3-1 e deve fare a meno dello squalificato Bergamelli in difesa, nonché degli indisponibili Di Cecco e Baldanzeddu. I rossazzurri si presentano con Pisseri tra i pali; linea difensiva a quattro composta da Parisi, Gil, Marchese e Djordjevic; in mediana Biagianti e Scoppa; batteria di trequartisti composta da Russotto, Mazzarani e Di Grazia; unica punta Pozzebon. Senza Som ed Emmausso, fermi ai box, l’allenatore Ciullo, dopo il successo con il Foggia, prova a dare fiducia al 4-3-3, con Maurantonio in porta; difesa con De Giorgi, Altobello, Stendardo e Pambianchi; centrocampo con Maiorano, Lo Sicco e Guadalupi; tridente offensivo composto da Potenza, Magnaghi e Paolucci.

GARA AL CLOROFORMIO –  L’inizio del match non viaggia su ritmi sostenuti, complice anche il forte calda tipico di una giornata primaverile. Le prime fasi di studio vedono i pugliesi più propositivi degli avversari, veloci nelle incursioni sulle fasce ma poco precisi al momento di concretizzare. Al 7’ il Catania si affaccia dalle parti di Maurantonio con un cross teso dalla destra di Di Grazia che il portiere dei rossoblù neutralizza a mano aperta. La gara non brilla certamente per esplosività e tensione, con due squadre che appaiono più timorose che aggressive. Il modulo degli etnei mostra alcune lacune nei collegamenti tra la linea di centrocampo bassa e la trequarti, ragion per cui i locali sono spesso costretti al lancio lungo senza costrutto.

GIOCO LENTO E NOIA SOVRANA – Il Catania prova a cambiare spartito nel tentativo di alzare i ritmi e nell’arco di due giri d’orologio Gil e Russotto, quest’ultimo su punizione, impegnano Maurantonio con l’estremo difensore bravo a metterci una pezza. Al 26’un clamoroso errore difensivo potrebbe spianare la strada alla prima rete etnea: Maurantonio e De Giorgi si ostacolano a vicenda favorendo Russotto che recupera palla, ma a porta sguarnita l’attaccante calcia di destro non trovando lo specchio della porta.

SEGNALI DI RISVEGLIO – Nonostante qualche segno di ripresa, la manovra etnea è molto timida e compassata, favorendo di fatto la difesa del Taranto tutta dietro la linea della sfera. Nei minuti finali della prima frazione, gli ospiti vanno vicini al clamoroso vantaggio due volte: prima è Lo Sicco a costringere Pisseri a respingere una conclusione sulla traversa, poi sul successivo corner è Pambianchi a calciare da distanza ravvicinata non trovando la porta. Si chiude 0-0 il primo tempo.

GIRANDOLA DI CAMBI – Nella ripresa, il Taranto effettua la prima sostituzione dopo cinque minuti con Ciullo che inserisco Nigro al posto di Maiorano. Al 51’ ci prova dalla distanza Magnaghi ma Pisseri è attento e non si lascia sorprendere. Il Catania mostra tante difficoltà in fase di costruzioni del gioco anche perché gli esterni difensivi non spingono né dalla parte di Djordjevic che da quella di Parisi. Ciullo al 56’ si gioca anche la carta Pirrone per Guadalupi nel tentativo di dare nuova linfa al reparto. Gli risponde Petrone che prova la mossa del doppio cambio: dentro Bucolo e Tavares per Scoppa e Mazzarani.

NULLA CAMBIA, MA POZZEBON… – L’ingresso di Tavares porta i rossazzurri a passare ad un 4-2-4 tutto a trazione anteriore, ma è ancora il Taranto a mettere paura al 64’ con un tiro dal limite di Lo Sicco ben parato da Pisseri. I puglisi prova a mettere pressione alla retroguardia etnea che, priva di Bergamelli, mostra qualche limite nella chiusura del reparto. Ciullo prova a leggere le difficoltà dei siciliani ed inserisce in attacco Viola al posto di Potenza. Anche Petrone gioca l’ultimo cambio, inserendo Barisic per Russotto, ma la sensazioni che il Catania abbia ammainato anzitempo la bandiera. I minuti finali non cambiano la trama di un film decisamente poco spettacolare, se si esclude il clamoroso errore sottoporta di Pozzebon che, servito da Di Grazia, calcia in acrobazia addosso al portire. Un punto che fa bene solo alla classifica dei pugliesi, mentre il Catania comincia a sentire il fiato sul collo delle inseguitrici per la lotta Play Off.

TABELLINO

CATANIA-TARANTO 0-0

CATANIA (4-2-3-1): Pisseri; Parisi, Gil, Marchese, Djordjevic; Biagianti, Scoppa (61’ Bucolo); Russotto (77’ Barisic), Mazzarani (61’ Tavares), Di Grazia; Pozzebon. A disposizione: Martinez, De Rossi, Longo, Manneh, Mbodj, Fornito, Piermarteri. All. Petrone.

TARANTO (4-3-3): Maurantonio; De Giorgi, Altobello, Stendardo, Pambianchi; Maiorano (50’ Nigro), Lo Sicco, Guadalupi (56’ Pirrone); Potenza (72’ Viola), Magnaghi, Paolucci. A disposizione: Pizzaleo, Contini, Magri, Di Nicola, Russo, Benedetti, Sampietro, Cobelli, Cecconello. All. Ciullo.

ARBITRO: Camplone di Pescara.

AMMONITI: Scoppa, Parisi, Bucolo(C), Pambianchi (T).

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