2013

Lega, Beretta: «Ripartiamo da stadi e merchandising»

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Il vertice della Lega: «Il nostro calcio ha fascino»

BERETTA MERCHANDISING STADI LEGA – Maurizio Beretta, vertice della Lega di Serie A, ha parlato oggi a Sky Sport. Riportiamo di seguito le sue dichiarazioni: «Possiamo guardare al 2013 che si sta chiudendo con un giudizio molto positivo. Abbiamo registrato buoni risultati per quanto riguarda la vicinanza dei tifosi alle squadre. Sono molti gli spettatori che guardano il calcio in televisione e diamo merito alle pay tv per i nove milioni di spettatori di ogni domenica». 

DIFFERENZE – «Si può migliorare in diversi ambiti, credo che noi abbiamo un problema grande e fa la differenza tra grande calcio italiano e gli altri campionati europei: vale a dire quello degli stadi e del corrispettivo merchandising. Siamo in posizioni importanti rispetto ai diritti tv venduti in Italia, dobbiamo crescere come vendita all’estero e anche come detto sugli stadi. Vanno valorizzati i marchi e i prodotti collegati. C’è un mezzo passo in avanti sugli impianti a livello legislativo».

PROCEDURE«Sulle procedure e sulle possibilità per i nuovi impianti si è fatto qualche passo in avanti, cogliamo le possibilità che si aprono e torniamo sulla parte della norma che è largamente insufficiente. Le società si stanno impegnando sul merchandising, dobbiamo esercitare il massimo di lavoro e spinta comune; dobbiamo contrastare la contraffazione». 

FASCINO – «Parliamo da anni di globalizzazione, ma questa si attua giorno per giorno con fatti ed episodi. L’attenzione di investitori importanti che arrivano da altre nazioni fa solamente piacere. Ci sono investitori che scelgono con grande attenzione e vengono in Italia, questo è un segnale importante di vitalità ed attrattività, il nostro calcio ha fascino. Lo stesso vale anche per investitori italiani che vogliono andare all’estero».

DISCRIMINAZIONE TERRITORIALE – «Qui sotto gli occhi di tutti c’è che tutto l’apparato sanzionatorio è stato immaginato in maniera sbagliata per tante ragioni: è sbagliato immaginare di punire migliaia di tifosi perbene per i comportamente di una minoranza; inoltre tendenzialmente siamo in grado di identificare i soggetti che si rendono responsabili di certe scorrettezze, quanto più questo meccanismo evolve tanto più è errato generalizzare la sanzione».

CALCIOSCOMMESSE – «Anche sul calcioscommesse dobbiamo fare considerazioni molto serene. Abbiamo fiducia nella magistratura e nel lavoro degli inquirenti. Non bisogna mai essere precipitosi nei giudizi, visto che chi lo è poi fa delle belle marce indietro. Se guardiamo il fenomeno complessivo dell’inchiesta allora vediamo che pure dal punto di vista delle indagini, in Serie A si stanno approfondendo fenomeni ipoteticamente minori e marginali»

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