Pantaleo Corvino, direttore dell’area tecnica del Lecce, ha parlato delle operazioni di mercato con La Gazzetta dello Sport

Gran scopritore di talenti, Pantaleo Corvino ha convinto Almqvist e Krstovic a venire a Lecce mostrandogli la bellezza della città. Non è meno bella la squadra, che con 7 punti condivide il terzo posto con la Juventus. Il direttore dell’area tecnica del club ha parlato delle operazioni di mercato con La Gazzetta dello Sport.

LA SCELTA DI D’AVERSA – «Lo portai a Casarano da calciatore. L’ho seguito da allenatore e ho visto le qualità adatte. Possiamo raggiungere insieme l’obiettivo attraverso le nostre linee guida. Vedo giorno dopo giorno che non ci siamo sbagliati. C’è molto del suo in questo inizio».

L’ACQUISTO DI RAMADANI – «Innanzitutto ringrazio Ramadani e il suo agente. Hanno voluto mantenere l’impegno preso. Si è lavorato in silenzio. Se il nome esce è più facile chiudere».

GLI ARRIVI DI KABA E RAFIA – «Hanno fisicità, struttura e potenza. Doti che servono perché il livello nelle squadre di sotto si è elevato. Setacciamo mercati alternativi. É fondamentale. Rafia lo conoscevamo da prima. Lo abbiamo seguito con Trinchera dopo le prime gare col Pescara, la trattativa era avviata bene, poi quando è arrivato D’Aversa, che vive a Pescara, abbiamo visto che lo apprezzava anche lui. Ma voglio ricordare anche Venuti è venuto a zero da Firenze. Quando lo costrinsi a venire a Lecce la prima volta lo obbligai urlandogli dal treno e ubbidì. Stavolta non ho neppure avuto bisogno di urlare. Ha accettato appena ho aperto bocca. Per me è un figlio».