Calciomercato
Il valore di Leao si capirà quando andrà via dal Milan?
Le valutazioni sull’attaccante del Milan Leao e del suo futuro. Riuscirà a trovare il suo valore dopo tanti alti e bassi?
Con il successo sul Napoli, il Milan si è assicurato un po’ di giorni sereni in vista del decisivo impegno in Europa League di giovedì. Perché è evidente che a questo punto la qualificazione in Champions League è blindata e, semmai, l’obiettivo può essere andare a prendere il secondo posto alla Juventus. Senza rimpianti per altro, almeno secondo Stefano Pioli, che ieri sera ha motivato che «Le stagioni sono così e non dobbiamo pensare a quello che potevamo fare. Dobbiamo pensare al presente. Affronteremo il Rennes che sta molto bene, ha vinto 8 partite di fila, la prepareremo al meglio come tutte le altre».
Su La Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando ha rafforzato la posizione del tecnico, dopo le voci di Conte, Lopetegui e chissà chi altri come possibili sostituti: «Terzo posto blindato e secondo nel mirino, grazie alla sesta vittoria nella ultime sette di campionato (più un pari). Un cambio di marcia che ha portato anche un cambio di umore in casa Milan. La solita risposta seria e sapiente di Stefano Pioli alle difficoltà. È in vantaggio di 5 punti sul campionato scorso».
Viene il sospetto, talvolta, che le critiche arrivino anche perché il Milan in certi frangenti mette in mostra una qualità tale da suscitare l’interrogativo sul perché non si riesca a riproporla con maggiore continuità. Insomma, una reato di lesa bellezza, lo si potrebbe definire, come la combinazione che ieri ha deciso l’incontro.
Verrebbe da dire: se la corsia di sinistra Leao-Theo (la “Theao”) funziona così bene da risultare determinante, perché siamo qui un po’ tutti a domandarci il perché delle mancanze di uno, dell’altro e di loro due insieme?
Ancora Pioli, ieri, alla domanda se il francese e il portoghese sono quelli dei tempi migliori non ha avuto esitazioni, aggiungendo un pizzico d’ironia: «Sì. In fascia si sentono, si annusano, si conoscono, si baciano, li bacio anche io quando fanno gol». E se è vero che Rafa non segna da un’eternità, perché tale è il conteggio di 142 giorni, il passaggio che ha innescato il compagno ha trovato proprio in Hernandez il suo principale difensore: «È un giocatore incredibile, quando non fa gol fa assist. La gente non vede il lavoro che fa tutti i giorni sul campo, noi siamo felici di averlo così».
Di fatto, piaccia o non piaccia, Leao è realmente un attaccante che non va valutato in termini numerici, nel senso che se da lui ci si aspetta che trovi la porta è ormai chiaro che non è un bomber. Ma è altrettanto indubitabile che ci siano state prove importanti senza che fossero coronate da gol. Si potrebbe riassumere il tutto con un giudizio letto su una delle pagelle in occasione della trasferta di Champions a Dortmund: «Ok, a volte è irritante ma se accelera è veramente illegale».
Sul Corriere dello Sport, Fabio Mandarini ha analizzato il confronto diretto che ha insaporito Milan-Napoli e ha proclamato vincitore su Kvaratskheila colui che ha definito «una pantera silenziosa in agguato che sceglie sempre il momento giusto del graffio». Rispetto al georgiano ha tirato 3 volte contro una, è andato più del doppio al cross (5 a 2), ha inciso maggiormente con la qualità pur toccando meno palloni: 47 a 58.
Magari capiremo il valore simbolico del suo modo di giocare se il Psg indirizzerà su di lui parte dell’eventuale budget incassato dalla cessione di Mbappé al Real Madrid. Oggi Repubblica ha scritto che Al-Kheilaifi verserà 120 milioni per avere Osimhen. Il nigeriano ha detto a suo tempo che il miglior piede destro che esista in Serie A è proprio quello di Leao. Immaginarli insieme è comunque un’idea intrigante, una suggestione da vivere.