2020
Le tv attendono risposte dal calcio: sesta rata in bilico e qualche club pensa alle vie legali
Continua la guerra fredda tra il mondo del calcio e le tv (Sky, Dazn, Img) per la sesta rata da versare. Il punto
Il calcio resta in attesa di risposte dal governo, e a cascata le tv aspettano risposte dal calcio. Niente è cambiato, nemmeno la posizione dei licenziatari tv: nell’ultima assemblea di Lega si erano opposti al pagamento dell’intero importo, dovuto entro i primi giorni di maggio, chiedendo sconti e dilazioni sui versamenti. La risposta delle società fu secca e unanime. A Sky, Dazn e Img (l’agenzia che ha comprato i diritti esteri per 371 milioni all’anno) fu rinnovato l’invito a rispettare i contratti in essere.
Come spiega La Gazzetta dello Sport, i club si sono irritati per la lettera che Sky e Dazn avevano invitato alla Lega chiedendo uno sconto sia in ripresa di campionato che di sospensione definitiva. Il mancato incasso per i club sarebbe di 210 milioni nel primo caso, 440 nel secondo. Perdite, comunque, enormi. La Rosea spiega che club e Lega si sentono tutelati dai contratti firmati a inizio stagione: «Il corrispettivo non può essere in alcun modo ridotto o altrimenti modificato nel caso che il licenziatario non possa esercitare tutto o in parte alcuno dei diritti audio-televisivi o non possa sfruttare in tutto o in parte il segnale per qualsiasi causa diversa da inadempimento della Lega serie A»
La maggioranza dei club si aspetta che il campionato riparta e dunque si aspetta che i pagamenti siano eseguiti. E la causa di forza maggiore non è contemplata negli accordi. Probabilmente i club verranno disattesi – spiega la Gazzetta dello Sport – senza aver ricevuto il prodotto su cui hanno investito anche le tv prenderanno tempo. Il principio resta quello di ottenere sconti anche per quanto riguarda la prossima stagione, l’ultima del triennio interessato. Sia Sky che Dazn non commentano ma fanno filtrare l’idea di un dialogo costruttivo con la Lega alla ricerca di soluzioni opportune. Nel frattempo però saranno le votazioni in assemblea a decidere la strategia dei club: minacciare la causa è un’ipotesi che più di qualcuno prende in considerazione.