2012

Le ragioni dietro al ritorno di Balotelli in Italia. Ma non sarà asta

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Oggi, giorno 12-12-12, ci permettiamo il lusso di fantasticare un po’: andando oltre con l’immaginazione, ma neanche troppo, ecco che le porte al ritorno di Mario Balotelli in Italia sembrano spalancate. Può tornare all’Inter con il diritto di prelazione, può andare al Milan che lo corteggia da tempo, alla Juve dove manca un centravanti di livello assoluto, alla Roma in un ipotetico scambio con l’incupito De Rossi o al Napoli sfruttando i rapporti in crescendo tra De Laurentiis e Rajola. No, al Napoli no.

Della destinazione futura di SuperMario non c’è certezza, ma si può garantire su una circostanza: Mario Balotelli vuole tornare in Italia e lo ha già comunicato al suo procuratore, Mino Rajola, che farà di tutto per accontentarlo nel più breve tempo possibile. Tante le ragioni dietro questa scelta: innanzitutto Mario Balotelli è un calciatore che per rendere ha bisogno di sentirsi al centro del progetto, amato dalla piazza e tenuto in enorme considerazione da tutto ciò che gravita intorno al calcio. Non uno dei tanti insomma, mai per uno come lui: a Manchester fondamentalmente sta accadendo questo, ed uno con il suo carattere non riesce a trovare le coordinate giuste per far definitivamente esplodere lo strepitoso talento. Se questo è un limite decidetelo voi.

Fatto sta che il picco più alto raggiunto da Balotelli nella sua già vincente carriera risale all’esperienza con la maglia della nazionale italiana ad Euro 2012: in Polonia-Ucraina, messo al centro del progetto da Prandelli e coccolato dall’ambiente, il centravanti ha avvertito la responsabilità che qualcosa dipendesse da lui ed ha sfoggiato prestazioni mostruose. E’ il rovescio di una medaglia, il limite ed il pregio di alcuni fuoriclasse che non rendono in situazioni apparentemente normali. Mario Balotelli è così, prendere o lasciare: ma se tanti club sono ancora disposti a prenderlo, un motivo ci sarà. La ragione più credibile è che trattasi di un fenomeno. Entrando poi nei tecnicismi del potenziale affare dell’inverno – potrebbe slittare in estate –  non sarà asta e non potrebbe mai esserlo considerando i nuovi modelli di gestione societaria intrapresi dal complesso dei club italiani.

Dove andrà dunque Mario Balotelli? E’ opportuno procedere con ordine. Sulla carta, ma proprio per la legge, la favorita è l’Inter: diritto di prelazione, ultima parola. Tradotto: se il Manchester City accetta l’offerta di una squadra italiana, l’Inter supera la concorrenza pareggiando tale offerta. Una roccia su cui fondare la strategia, previo accordo con il giocatore. Ecco, la volontà del giocatore. Mai nascosta un’ammirazione per il rossonero, tanto da – per gioco sì, per gioco – vestire su invito di Valerio Staffelli la maglia del Milan quando era ancora un calciatore nerazzurro. Ma era per gioco. Ah, e la Juve? Organicamente, sembrerà un paradosso ma è proprio così, un Balotelli serve più ai bianconeri che alle milanesi. Che con Mario aggiungerebbero un attacco strepitoso ad una squadra già di per se così forte. Con un Conte da convincere (n.d.r. alterco con Cassano, ricordate il concetto?). E le Coppe? Non potrebbe giocare in Champions con Milan e Juve, sì in Europa League con l’Inter. Ma questo poco importa. Insomma è bagarre: non ci saranno aste perché non converrebbe a nessuno, ma i club italiani si muovono sottotraccia da mesi e su questo potete giurarci.

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