2012
Le facce nuove della Champions: dai gironi di ferro ecco Borussia e Shakhtar
La fase a gironi della Champions League 2012-13 ha già consegnato alle analisi le due novità più inattese della competizione: non tanto per il valore delle squadre in considerazione, quanto per le realtà con cui si sono confrontate. Nel girone D si affrontano Real Madrid, Manchester City, Borussia Dortmund ed Ajax e per valori, volumi di spesa ed ambizioni era lecito attendersi la qualificazione delle prime due: i tedeschi, con un turno d’anticipo, sono già matematicamente primi. Stessa storia nel gruppo E, dove lo Shakhtar Donetsk ha sorpreso Juventus e Chelsea, unica squadra già qualificata in attesa di certificare il primo posto.
IL FENOMENO BORUSSIA – La squadra di Jurgen Klopp in Germania è tutt’altro che una sorpresa almeno da due anni, vincitrice delle due ultime Bundesliga. Squadra dall’età media particolarmente bassa e che basa il suo successo su una qualità di gioco impressionante: il Borussia Dortmund va ad una velocità impressionante senza smarrire lucidità nell’esecuzione ed equilibrio generale. Male l’anno scorso in Champions, quando la squadra non è risultata ancora pronta alla complessa gestione del doppio impegno, il salto di qualità è arrivato quest’anno: la dimostrazione forte, più degli ottimi successi casalinghi, è data dalle brillanti prestazioni esterne sui campi di Real Madrid e Manchester City, dove gli uomini di Klopp hanno candidamente imposto il proprio credo calcistico con determinazione e personalità. Il segreto è la forza del gruppo e la valorizzazione dell’organico già dal percorso delle giovanili, l’esaltazione è figlia delle individualità dei fenomeni Gotze, Reus e Lewandowski.
IL FENOMENO SHAKHTAR – Il percorso dello Shakhtar Donetsk segue una traiettoria diversa rispetto al Borussia per poi ricongiungersi nella direzione del bel gioco. Complice un campionato sicuramente meno competitivo del tedesco, lo Shakhtar è da anni ad altissimi livelli in Ucraina, dividendosi il predominio con la Dinamo Kyev. Investimenti importanti e un’ottima influenza nel mercato brasiliano hanno consegnato alla gestione Lucescu una squadra tecnica, giovane e dinamica: il tecnico rumeno, dopo qualche esperienza poco felice nel campionato italiano, si è riscoperto alla guida dello Shakhtar ed il suo lavoro è garanzia di valorizzazione. Vincitrici dell’Europa League nel 2009, l’esperienza europea è oramai consolidata: la certificazione della crescita anche a livelli più alti quali la massima competizione europea è arrivata anche qui dalle prestazioni in trasferta, dove gli ucraini hanno dominato sul piano della prestazione sia a Torino – pareggiando ingiustamente – che a Londra, dove addirittura è arrivata una folle sconfitta. Willian in primis, poi Douglas Costa, Fernandinho e Mkhitaryan esaltano le caratteristiche di un organico di alto valore.
IL FUTURO – Borussia Dortmund già qualificato primo, allo Shakhtar basterà un punto nella sfida finale contro la Juventus per assicurarsi il primato del gruppo E. Il sorteggio in vista degli ottavi di finale – primo round della fase ad eliminazione diretta – potrebbe risultare favorevole. Ad ogni modo alla luce di quanto esposto le caratteristiche tecniche e qualitative non mancano. Fino ad oggi non è stata da meno la personalità, come osservato appunto nelle prestazioni in trasferta: l’impressione è che le due squadre abbiano quest’anno nettamente puntato all’affermazione europea, sulla traiettoria di un percorso di crescita che inevitabilmente deve sfociare nella conferma internazionale. Attese entrambe all’esame delle personalità e del coraggio in gare da dentro o fuori: sarà l’ultimo ostacolo da superare verso vette inattese.