2018

Le contraddizioni di Allegri: Max, deciditi! Quanto vale la Juve?

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Massimiliano Allegri da quest’estate ha cambiato idea: la Juventus si è ridimensionata con il suo allenatore?

Massimiliano Allegri è un livornese, è un uomo abituato a dire le cose in faccia. Non fa a pugni con la realtà, non è un diplomatico. Non fa questo di mestiere. Piuttosto è un grande allenatore, qualcuno direbbe un superlativo gestore di uomini, uno che vede lontano. Ma allora come si spiega l’incoerenza della sua comunicazione? Perché basta andare a ritroso, rileggere le dichiarazioni di quest’estate, per rendersi conto che l’idea che Allegri ha espresso sulla Juventus è cambiata in maniera radicale. Ne è venuto fuori un ridimensionamento allarmante, una presa di coscienza che se davvero è espressione della realtà bianconera deve portare ad una riflessione su cosa è andato storto, cosa si è sbagliato.

Perché una volpe come Allegri difficilmente, in pieno ritiro estivo, può sbilanciarsi con una frase del genere: «La Juve deve puntare a vincere tutte le competizioni», senza essere convinto di ciò che dice, senza essere intimamente sicuro che le potenzialità per realizzare quanto dichiarato ci siano tutte. Siamo a luglio 2017, ma basta arrivare ad ottobre, un salto in avanti di 3 mesi, per rendersi conto che nella spavalderia tipica di Max qualcosa si è già incrinata. La potenzialità trasformata in un’urgenza, un problema che prima o poi dovrà porsi: «Dobbiamo lottare su tre fronti. Ovvio che puntiamo alla finale di Champions».

Sfumature, fin qui. Ma andiamo avanti, dicembre 2017. Allegri forse inizia a rendersi conto che qualcosa rispetto ai programmi va a rilento. La tabella di marcia fissata ad inizio stagione è stata troppo ottimistica: meglio restringere il campo degli obiettivi, fissare una cima da scalare sì, ma che sia raggiungibile, non oltre le nuvole. Si materializza il ridimensionamento: «Il campionato resta la priorità, dobbiamo vincere il settimo titolo consecutivo». Il resto è storia recente: la Juventus che spreca un vantaggio di due reti contro il Tottenham e i fantasmi dell’eliminazione che si fanno incombenti. Febbraio 2018: «Non accetto critiche. Uscire in Champions non sarebbe un dramma».

Ma come Max? Ma la Juventus non doveva puntare a vincere tutte le competizioni e lottare su tre fronti? Qualcuno potrebbe replicare che l’incidente di percorso è la regola, che in effetti davvero un’eliminazione non costituirebbe un dramma sportivo per una corazzata come quella bianconera. Tutto giusto, tutto corretto. Ma allora Allegri ci dica perché ha detto altre cose all’inizio. Se si è sbagliato nel considerare il valore della squadra è un conto, se strada facendo s’è accorto che la situazione gli stava sfuggendo di mano un altro. Se ridimensionare la Juve serve a proteggere Allegri allora no, non è più giusto, non è più corretto. Dai Max, una volta per tutte: dicci quanto vale la Juve.

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