2016
Le 11 grandi delusioni del 2016: dall’Inter all’Argentina, passando per il Manchester United di Mourinho
Le 11 grandi delusioni del 2016 calcistico: dall’Inter al Palermo in Serie A, passando per il Wolfsburg in Germania e il Valencia in Spagna, senza dimenticare le Nazionali: che brutto anno per Argentina e Inghilterra!
Quali sono state le 11 più grandi delusioni del 2016 calcistico? Dalle aspettative tradite alle riconferme non avvenute, ripercorriamo le 11 squadre, tra calcio italiano ed estero, Nazionali comprese, che hanno deluso di più nell’anno che sta per finire.
Le 11 grandi delusioni del 2016, Serie A: Inter e Palermo
L’Inter ha deluso, c’è poco da dire. Dopo il quarto posto in campionato della stagione scorsa, quella attuale è cominciata con i saluti di Roberto Mancini e l’arrivo di Frank de Boer; il mercato estivo è importante, la proprietà investe. Banega, Joao Mario, Gabigol: nomi altisonanti che però non servono a formare un quadro nerazzurro unico. La squadra di de Boer, quando sembra poter decollare, puntualmente frena il suo volo; l’olandese viene sollevato dall’incarico e a inizio novembre arriva Stefano Pioli dopo un toto-allenatore infinito. L’allenatore emiliano inizia con un pareggio nel derby, ma non riesce a evitare un’eliminazione imbarazzante in Europa League in un girone abbordabile. Da qualche settimana qualcosa di buono si vede, Pioli sta lavorando ma ci vorrà tempo. Obiettivo Champions League ancora raggiungibile, magari anche con l’aiuto del fin qui ‘fantasma’ Gabigol.
Il 2016 del Palermo è stato condito da record negativi; sette avvicendamenti in panchina e una salvezza raggiunta per un punto nella scorsa stagione. Nell’attuale, un rendimento disastrioso in casa, con 8 sconfitte e un pareggio (mai così male nella storia) e la classifica che non fa sorridere. L’ex calciatore rosanero Corini ha sostituito De Zerbi in panchina da inizio dicembre: una sfida accettata con entusiasmo in un ambiente diviso da tempo tra tifosi e società. La strada per la salvezza sarà ardua.
Le 11 grandi delusioni del 2016, Premier League: Manchester United
La scorsa estate, la dirigenza del Manchester United ha investito per una squadra stellare: Ibrahimovic, Pogba, Mourinho in panchina. Dopo l’unica gioia del 2016, l’FA Cup conquistata contro il Crystal Palace a maggio (con Van Gaal in panchina) le aspettative di una stagione al vertice sono state fin qui tradite; dagli attacchi pesanti allo ‘Special One’ (non più ‘Special‘ secondo alcuni), al basso rendimento del pagatissimo Pogba. In Premier League, i ‘Red Devils’ guardano dal basso un lontano Chelsea che viaggia spedito più degli altri verso il titolo. Non è ancora finita, e poi c’è l‘Europa League: Mourinho può dimostrare di essere ancora ‘speciale.
Le 11 grandi delusioni del 2016, Liga: Valencia
Squadra abituata ai vertici del calcio spagnolo, il Valencia risulta la maggior delusione tra le squadra spagnolo. Stagione scorsa anonima, il 2016 dei ‘Pipistrelli’ è stato attraversato da due esoneri: quello di Gary Neville a marzo e quello di Pako Ayesteran a settembre. Sulla panchina valenciana arriva poi Cesare Prandelli, ma la sterzata non c’è: 1 vittoria, 3 pareggi e 4 sconfitte che relegano la squadra in zona retrocessione. Riuscirà l’ex Ct dell’Italia a risollevare le sue sorti?
Le 11 grandi delusioni del 2016, Bundesliga: Wolfsburg, Stoccarda
I ‘Lupi’ della Bassa Sassonia non hanno dato continuità a quanto di buono fatto vedere nelle ultime stagioni. L’ infausta eliminazione in Champions League ad opera del Real Madrid in aprile ha segnato il cammino del 2016 del Wolfsburg; niente Coppe europee dopo l’ottavo posto in campionato dello scorso campionato e un cammino nell’attuale che vede la squadra confinata a ridosso della zona retrocessione e che poco promette. In mezzo, l’esonero di Dieter Hecking dopo 4 anni. Dopo la scalata ai vertici degli ultimi anni, questa è la stagione più delicata: salvarsi, per non cadere ancora più giù.
Lo Stoccarda, dopo una stagione 2015-2016 disastrosa, è tornato in Zweiteliga dopo 41 anni; Campione di Germania 5 volte (l’ultima nel 2007) è una nobile decaduta. Dopo due stagioni di bassa classifica, quest’anno è arrivata una incredibile quanto meritata retrocessione. Ora, complice anche la partenza di tanti giocatori di livello, lo Stoccarda deve lottare in una non agevole Zweiteliga per risalire dal ‘purgatorio’.
Le 11 grandi delusioni del 2016, Ligue 1: Olympique Marsiglia
La squadra marsigliese, concluso al 13esimo posto lo scorso campionato e persa la finale di Coppa nazionale contro il Paris Saint-Germain, attraversa un 2016 condito da due esoneri: prima Michel, ad aprile, e poi Franck Passi, sostituito da Rudi Garcia a ottobre. All’ex romanista serve tempo per dar continuità alla squadra, che arriva nelle ultime partite dell’anno e riporta la compagine a ridosso delle posizioni europee. Non manca, in mezzo, lò’eliminazione dalla Coppa di Lega ad opera del Sochaux (Ligue 2). Si può migliorare ancora tanto.
Le 11 grandi delusioni del 2016, Serie B e Lega Pro: Modena, Virtus Lanciano
Modena, che delusione. A maggio arriva la retrocessione in Lega Pro (dove i ‘canarini’ tornano dopo 15 anni passati tra Serie A e Serie B) in un 2016 attraversato da tre avvicendamenti in panchina; dall’esonero di Crespo a Bergodi, passando per Pavan e Capuano. Nel mezzo, ad agosto, l’eliminazione in Coppa Italia nel derby contro il Sassuolo. Le cose non vanno bene, coi gialloblù di Capuano penultimi nel girone B di Lega Pro: la stagione è da brividi.
Triste è l’epilogo della Virtus Lanciano: dopo l’esordio in Serie B nel 2012 e alcune salvezze raggiunte con merito, la scorsa stagione regala prima la retrocessione in Lega Pro dopo il play out perso con la Salernitana, poi, in estate, il fallimento per inadempienze finanziarie e l’esclusione anche dai Dilettanti del club frentano, ora esistente solo nelle categorie giovanili.
Le 11 grandi delusioni del 2016, Nazionali: Argentina, Inghilterra
L’Albiceleste chiude un 2016 negativo, nonostante un primo posto ‘simbolico’ nel Ranking Fifa. La sconfitta in finale di Copa America contro il Cile (la seconda consecutiva), seguita dalle dimissioni del Ct Martino, è stata un’anticipo dell’amara uscita dai gironi delle Olimpiadi brasiliane con in panchina Bauza. L’Argentina in crisi, l’addio (momentaneo) di Messi alla maglia della Nazionale e un cammino zoppicante nei gironi di qualificazione ai Mondiali di Russia 2018 esigono un voltapagina per una Nazionale da troppo tempo sterile.
Il fallimento dell’Inghilterra arriva prima agli Europei francesi, dove la Nazionale dei Tre Leoni esce a sorpresa agli ottavi di finale dopo aver superato a fatica un girone abbordabile fionendo seconda dietro il Galles; poi, l’eliminazione nello scontro diretto contro un’Islanda ispiratissima e le conseguenti dimissioni di Hodgson. Arriva Sam Allardyce, ci sono i presupposti per l’inizio di un nuovo corso, ma poi, uno scandalo che coinvolge il Ct dopo alcune dichiarazioni su illeciti di calciomercato ‘rubate’ da un tabloid inglese causa la fine del rapporto con la Federazione dopo appena due mesi. Arriva così il turno di Gareth Southgate, Ct ‘ad interim’ che poi viene riconfermato.
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