2013
Lazio, Zoff: «Gascoigne era un artista, ma…»
I ricordi di Zoff e della sua carriera biancoceleste
ZOFF LAZIO GASCOIGNE SERIE A – Da giocatore ha scritto la storia della Juventus, mentre dietro la scrivania è stato un’icona della Lazio, stiamo parlando di Dino Zoff, il quale si è raccontanto in un’intervista: «Andai alla Lazio dopo che Calleri bussò alla mia porta con un’offerta parecchio convincente. Cragnotti? Che feeling! Non potevo dirgli di no. Con lui ho fatto l’allenatore, poi il presidente, poi di nuovo l’allenatore e il dirigente. La parentesi Lazio con Cragnotti è stata la migliore in assoluto della mia vita».
GASCOIGNE – «Gascoigne è un ragazzo che mi ha fatto dannare, ma sotto tutti gli aspetti, perché lui era veramente un grande ma si buttava via così. Lo ritengo un vero artista anche se poi bastava poco per fare atti riprovevoli. Io ho sempre amato gli artisti anche se i portieri sono tutt’altro perché devono fermare la fantasia degli attaccanti. Perché il portiere è povero di fantasia, non può creare. Ho sempre avuto grande rispetto per chi sapeva creare ma Gascoigne poi si buttava via con poco e questo mi ha sempre fatto dispiacere. Una volta si presentò completamente nudo dicendo che era di fretta, un genio».
CARRIERA – «Le critiche di Berlusconi quando allenavo la nazionale? Non mi arrabbiai per gli appunti sulle scelte tecniche, perché sono dell’idea che chiunque può parlare di calcio, ma sono state le parole sull’uomo Zoff a ferirmi e scelsi di andarmene, di tornare alla Lazio. Se dovessi scegliere un’immagine per delineare la mia carriera non sceglierei l’immagine in cui alzo la Coppa del Mondo, sarebbe troppo banale. Sceglierei il bacio che diedi a Bearzot alla fine della partita con il Brasile, perché è l’antitesi del mio modo di essere freddo e riservato. Considerando il pudore mio e del ct quella fu una cosa quasi scandalosa» ha detto Zoff a 48 Minuti.