2009

Lazio, Zarate: “A noi non regalano mai niente…”

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Non ha giocato da solo, ha deciso da solo. Il rigore c’era, se l’è preso di forza e l’ha battuto al posto di Hernanes: Ã?«Con Hernanes eravamo d’accordo, se avessi subito io il fallo avrei calciato il rigoreÃ?» . La punizione dell’Inter, quella realizzata da Sneijder, a suo avviso non c’era (contatto con Eto’o): Ã?« Un paio di sbagli dell’arbitro, come la punizione data all’Inter, ci hanno condizionato. A noi non regalano niente!Ã?» . Zarate scatenato, in campo e con le parole. Zarate di rapina sul dischetto, Zarate pungente contro l’arbitro Morganti. Maurito aveva lanciato in orbita la Lazio, aveva fatto esplodere i tremila tifosi presenti a S.Siro, si era involato in area, s’era fatto stendere da Julio Cesar provocando il penalty e l’espulsione del portiere, s’era sentito in diritto di tirarlo in barba alle gerarchie e ai piani prestabiliti. Non dovrebbero scattare provvedimenti, è bastato un chiarimento col Profeta per chiudere il caso.

IL SIPARIETTO – Zarate di rigore, ha voluto calciarlo a tutti i costi, è nato un siparietto con Hernanes. L’argentino ha preso il pallone e l’ha piazzato sul dischetto, il Profeta gli è andato incontro nelle vesti di primo rigorista, ha provato a parlargli:Ã?« Fallo battere a me…Ã?».Ha insistito, ha provato a ribadire i suoi diritti, non c’è stato nulla da fare. Il colloquio, un po’ animato, è andato avanti per vari secondi, volevano battere entrambi, l’ha spuntata Maurito e a fine partita ha svelato l’accordo tacito sottroscritto col compagno (considerando la reazione del Profeta probabilmente un vero e proprio accordo non era stato trovato…). Il brasiliano ci è rimasto un po’ male, era convinto che toccasse a lui, dopo il confronto ha lasciato campo libero a Zarate. Ma Hernanes è tornato alla carica, sempre educatamente, dopo aver visto il pallone rotolare in porta, si è avvicinato nuovamente a Zarate per chiarire, le telecamere li hanno inquadrati mentre parlottavano e facevano rientro verso il centrocampo.

LE OCCASIONI – Zarate goleador per la prima volta nella Milano interista, finora non era riuscito a trafiggere la porta dei nerazzurri, ieri ha colpito. L’ultimo marcatore laziale nella tana dell’Inter era stato Ledesma nella stagione 2006-07, da allora nessuno gli aveva fatto gol a domicilio (per un totale di quattro partite). Zarate s’è lanciato nello spazio, Julio Cesar l’ha atterrato, Castellazzi non l’ha ipnotizzato: il secondo portiere era stato punito da Maurito anche nel match d’andata, c’era lui in porta, fu scavalcato con un pallonetto liftato, il destino l’ha rimesso sulla strada dell’asso sudamericano. Zarate è tornato bomber, ha siglato il settimo gol in campionato, piano piano sta tornando sulle medie realizzative della prima stagione. Zarate è super: aveva provocato il 2-3 a Napoli, era stato imprendibile col Parma, era stato formidabile a Catania (due assist e gol su punizione), ha timbrato il cartellino a S.Siro. Ha avuto altre due occasioni nitide per colpire, ha lottato contro un mostro come Zanetti, il suo gol avrebbe meritato più fortuna e un finale di partita diverso, invece è andato tutto a rotoli. La rinascita di Mauro è una grande speranza per il finale di stagione, per le ultime partite, per la corsa alla Champions League.

E’ in forma, corre e accelera, scatta, dribbla, tira e crossa, è tornato preciso, va a bersaglio e s’impone con carattere. S’è preso una grossa responsabilità  nel voler calciare il rigore al posto di Hernanes, in caso di errore gli sarebbero caduti addosso veleni di ogni tipo. Ha scelto la soluzione di potenza e non di classe, ha scelto da solo. Il rigore è di chi subisce il fallo, d’ora in poi sarà  così?

Fonte | Il Corriere dello Sport

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