2015

De Vrij: «Van Gaal e Pioli due maestri»

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Il difensore entusiasta della Lazio: «Qui mi sento a casa»

Da Rotterdam a Roma, passando per il Brasile: un bel giro per Stefan De Vrij, che ha però trovato stabilità in Italia. Il difensore della Lazio, fermo ancora ai box per infortunio, ai microfoni del mensile Helden ha parlato della sua esperienza calcistica, partendo dal rapporto con gli allenatori: «Ho di base una buona tecnica: calcio bene e so leggere in anticipo le situazioni. Dovrei migliorare nella velocità, posso riuscirci però solo allenandomi. L’anno scorso, alla mia prima stagione nella Lazio, sono stato tra i primi dieci difensori in Italia e in Europa per numero di intercetti. Van Gaal? E’ stato molto importante per me, è un ottimo allenatore: ho imparato tantissimo da lui. Mi ha insegnato ad essere più cattivo e deciso. Hiddink? Mi disse che sarei stato il leader difensivo dell’Olanda. E’ un grande uomo, mi dispiace che abbia lasciato. Pioli? Ha molta fiducia in me, lo sento, e ho imparato molto da lui. E’ dispiaciuto per il fatto che sia infortunato e non possa giocare e questo è un segno di apprezzamento».

LA SCELTA – Il calciatore olandese ha parlato poi del trasferimento alla Lazio e delle voci sull’interesse del Manchester United: «Non avrei mai pensato di venire a vivere a Roma, mi sarei trasferito volentieri in Germania, che è perfetta per me ed è vicino casa, ma nella vita non sai mai cosa ti aspetta. La Lazio mi ha fatto subito una buona impressione e mi sono sentito subito il benvenuto. Manchester United? L’interesse non è mai stato concreto. Van Gaal è stato molto chiaro con me: “Hai giocato un grandissimo Mondiale, non avrei mai pensato di convocarti un anno fa”. Voleva dire che il Manchester United è uno dei più grandi club al mondo e che, quindi, devo continuare a crescere. Quando la Lazio si è fatta avanti seriamente ho parlato con Kevin Strootman per chiedergli dei consigli. Ho ricevuto altri pareri e sono stati tutti positivi. Ho cominciato a seguire la Lazio e a immaginarmi in quella squadra. Posso dire di aver fatto la scelta migliore, qui mi sento a casa».

SFIDUCIA – Infine, ha commentato la decisione di Koeman di toglierli la fascia da capitano ai tempi del Feyenoord per consegnarla a Pellè: «Mi ha fatto male. Il Feyenoord è il club nel quale sono cresciuto, ne ero il capitano e questo significava molto per me. Ho imparato tanto da capitano. Ci sono rimasto male quando Koeman mi ha detto che non sarei stato più capitano. E’ un buon allenatore, ma mi dispiace per quella decisione. Io sono un perfezionista: se non raggiungo un obiettivo mi infastidisco».

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