2013
Lazio, Tare: «Hernares resta, Petkovic…»
Il ds biancoceleste ha affrontato alcuni temi “spinosi”: dagli obiettivi al calciomercato.
CALCIOMERCATO LAZIO TARE – In vista della ripresa di campionato contro l’Atalanta, Igli Tare è intervenuto per presentare la sfida di Bergamo con l’occhio puntato sugli obiettivi da raggiungere: «Da Bergamo in poi possiamo guardare con grande ottimismo. Nelle ultime due partite, con Trabzonspor e Fiorentina, si è vista la filosofia che abbiamo in mente. Un gioco offensivo, un pressing alto e con una squadra aggressiva e produttiva. Rispetto all’anno scorso, la Lazio ha una rosa molto più qualitativa, equilibrata, con tante scelte. In estate si parlava di attacco deficitario, ora abbiamo scoperto due giocatori interessanti come Perea e Keita. E’ fondamentale non nascondere gli obiettivi. Non devo aver paura quando la potenzialità c’è. Sono convinto che Lazio ha potenzialità per obiettivi anche più importanti dell’Europa League», ha dichiarato il direttore sportivo della Lazio ai microfoni del “Corriere dello Sport”.
MODELLI DI RIFERIMENTO – Il dirigente biancoceleste ha poi spiegato perché ha scelto Borussia Dortmund e Schalke 04 come modelli da seguire: «Ho studiato la storia della Lazio. Solo due scudetti vinti e ho capito. E’ vero che sono stati vinti, ma poi è finito tutto. Ora vogliamo creare una casa con le fondamenta solide e che abbia una durata importante, non per vincere una volta ogni venti o trenta anni. Qui entra in gioco lo sviluppo del club. La rosa è stata ringiovanita rispetto alla passata stagione. Il prossimo anno ci sono le prospettive di ringiovanire ancora di più. Ora dobbiamo assumere la mentalità vincente. Questa è la chiave per raggiungere gli obiettivi. Al Borussia e allo Schalke nessuno sulla carta dava la possibilità».
PEREA – Tare ha poi parlato della trattativa per l’acquisto di Perea e delle qualità del giovane attaccante: «Ha tanti margini di miglioramento. Vedendolo ogni giorno a Formello mi ricorda il Cavani dei primi due anni a Palermo. Deve continuare su questa strada, ritengo possa diventare molto importante. Come l’ho scoperto? Da una rete di osservatori, me l’hanno segnalato. Avevo uno scopo ben preciso. Da due o tre anni cercavo un giocatore con le caratteristiche di Cavani o Yilmaz. L’ho visto subito, l’ho notato in una partita del campionato colombiano, mi sono mosso subito per arrivarci. L’ho iniziato a vedere tra ottobre e novembre, poi l’ho seguito nel Sudamericano under 20, vinto dalla Colombia. E ho avuto la certezza di aver trovato uno con le caratteristiche che cercavo».
FELIPE ANDERSON – Sul centrocampista brasiliano, invece, ha spiegato: «Felipe ha qualcosa fuori dal comune. Parlo di qualità tecniche e della sua velocità, l’arma migliore. E’ imprevedibile. Può giocare in tanti ruoli, tutti orientati alla fase offensiva. Deve aggiungere alla mentalità brasiliana quello che fa la differenza in Europa: giocare a ritmi alti e con aggressività. Potenzialmente può diventare uno dei più forti del campionato italiano. Sei mesi o un anno gli serviranno per fargli capire bene il calcio italiano».
HERNANES – Sul futuro del “Profeta”, sempre al centro di indiscrezioni di mercato, Tare ha chiarito: «Nonostante la discontinuità, Hernanes resta fondamentale. Basta pensare ai gol che ha segnato. Blitz in Brasile in estate? Cercai solo di fargli capire che la Lazio sarebbe stata la scelta giusta per tornare importante e conquistare la Nazionale. Aveva in ballo altre situazioni, più allettanti a livello economico. Hernanes è uno dei pochi ad aver fatto una scelta di cuore e non economica, un gesto nobile che tengo sempre dentro di me. Ogni volta in cui ho parlato con Hernanes o con il suo agente, mi ha dato la sensazione di trovarsi a casa sua. Nella vita non si sa mai, può succedere di tutto, anche che un giorno possa andare da un’altra parte. Ma questo giorno è ancora lontano».
CANDREVA E KLOSE – Un altro gioiello biancoceleste è Antonio Candreva, ma il primissimo è senza dubbio Miroslav Klose: «Candreva è la dimostrazione, sappiamo cosa vogliamo fare e come. Accordo per il riscatto? No. Klose vuole andare in Inghilterra? No. L’abbiamo dimostrato nel passato con tanti giocatori anziani. Quando hanno dimostrato di essere importanti e utili, siamo stati sempre riconoscenti. Vale anche per Miro nel momento in cui volesse rimanere alla Lazio. Rinnovo? Lui è in un momento importante e delicato della carriera. Quando lo abbiamo acquistato, aveva degli obiettivi chiari. L’Europeo, il Mondiale con la Germania per il record, la Lazio. In età avanzata è fondamentale avere volontà e obiettivi, sia a livello familiare e professionale. Addio? A gennaio lo escludo in modo categorico e non cercheremo nessun’altra punta».
PETKOVIC – Infine, sul rapporto con il tecnico Vladimir Petkovic ed un suo rimpianto, Tare ha concluso: «Il patto è questo: andiamo avanti insieme senza aver l’obbligo di sentirsi in difficoltà o di rispondere del contratto. Il suo rendimento è stato più che buono. Certi rapporti vanno avanti come un matrimonio. Non penso che una cosa dura per tutta la vita. Vale anche per me. Finché dura, dura. Petkovic può essere l’allenatore ideale per la nuova Lazio, certamente. Perché no? Rimpianto? Yilmaz. Ma parlo di due anni fa, non di quest’estate. Sarebbe stato fondamentale».