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Lazio, Tare: «Cacciato da Lotito? Una bugia; nessuna incomprensione con Sarri»

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Le parole di Igli Tare, ex direttore sportivo della Lazio: «Hanno detto che mi aveva mandato via, ma sono bugie. Io ho preso la decisione»

In una lunga intervista al Corriere dello Sport l’ex direttore sportivo della Lazio Igli Tare ha ripercorso la sua carriera con i biancocelesti, tra successi, trionfi, flop e aneddoti.

ADDIO LAZIO – «Mia, di Lotito, che importa? Hanno detto che mi aveva mandato via, ma sono bugie. Io ho preso la decisione e lui l’ha condivisa, gli andava bene di cambiare percorso. Un anno fa, a inizio stagione, gli anticipai che a giugno avrei chiuso, che quella appena cominciata sarebbe stata l’ultima. Chiesi solo di uscire con onore e dignità, e così è stato».

INCOMPRENSIONI CON SARRI – «Niente di più falso. Sarri non è mai stato un problema, semmai la soluzione. Il suo carattere, per me, non era una novità. Mi ero informato prima di prenderlo. Prima della penultima partita dello scorso campionato, a Empoli, volle parlarmi. Siamo stati insieme tre, quattro ore. Ha usato parole di miele, di cuore, spero, mi ha riconosciuto un sacco di meriti».

GIOCATORI CHE HANNO RISPETTATO LE ASPETTATIVE – «Felipe Anderson, Milinkovic-Savic, Luis Alberto, Lucas Leiva, Klose, Lulic. Ma anche Brocchi, il mio primo acquisto. Sono molto legato a Cristian, da affetto autentico, un uomo onesto».

I FLOP «Si sottovaluta la complessità dell’inserimento di uno straniero in una nuova dimensione di squadra, alcuni faticano più di altri. Spesso è una questione di dettagli. Ma voglio dirti una cosa: Vavro e Muriqi hanno subìto il calcio di Sarri, ma prima di andare via l’hanno voluto salutare e abbracciare. Ricordo che Maurizio mi disse: ‘Sono stato a Napoli, ad alcuni ho dato la vita, mai nessuno mi ha rispettato come questi due ragazzi’».

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