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Lazio Samp: come Luis Alberto ha dominato tutte le fasi di gioco – ANALISI TATTICA
Un uomo solo al comando di Lazio Samp: la prestazione di Luis Alberto è stata sontuosa e incisiva pressoché in tutte le fasi di gioco
Pur senza disputare una prova brillantissima, la Lazio di Inzaghi si riscatta alla grande dopo la sconfitta di San Siro, centrando un successo importante per la classifica e che dà morale in vista del Bayern Monaco. A decidere la gara è stato ancora una volta Luis Alberto, che nella prima frazione è stato l’indiscusso leader tecnico della squadra.
Oltre ad aver concluso a rete, lo spagnolo ha proprio avviato l’azione che ha portato al gol. Il fantasista biancoceleste si è infatti scagliato sulla seconda palla dopo il lancio da dietro su Correa, recuperando il possesso e generando la transizione. Un’azione che dimostra come, oltre alle grandi qualità tecniche, l’ex Deportivo abbia anche intensità e gamba.
Gol a parte, Luis Alberto ha fatto la differenza in ogni zona del campo, dando ordine a una Lazio a cui è mancato il contributo offensivo di diversi giocatori chiave (le punte hanno fatto malino). La Sampdoria si è spesso difesa molto bassa, ma ciò avveniva soprattutto perché i padroni di casa erano – come al solito – puliti e precisi nell’uscire da dietro. Tant’è che Ranieri si è spesso lamentato del baricentro basso dei suoi, voleva appunto che i blucerchiati aggredissero più in alto. La Sampdoria era così costretta a conceder metri agli avversari.
Come detto, la Lazio è stata brava a manomettere il pressing rivale e trovare l’uomo libero. Molti meriti sono di Luis Alberto, i cui costanti abbassamenti rendevano più fluida la manovra e mendavano in confusione le linee rivali. Con Ramirez che si occupava quasi a uomo di Leiva, i movimenti a venire incontro dello spagnolo non venivano letti da nessuno. Di conseguenza, Luis Alberto diventava spesso e volentieri il vero regista della Lazio, colui che guidava la risalita della propria squadra.
Le slide sopra mostrano la sua perfetta intesa con Lucas Leiva: le combinazioni tra i due generavano superiorità posizionale. Nella prima azione, su possesso di Reina, il brasiliano si sgancia in avanti attirando Ramirez su di sé: Luis Alberto si abbassa e viene trovato libero su di sé, con il portiere che quindi lo trova libero. Nella seconda, combina bene con Leiva e si smarca alle spalle delle punte doriane. In entrambi i casi, la Lazio trova Luis Alberto solo, superando così il pressing avversario.
Nonostante sia uscito solo al 63′, Luis Alberto ha appena fatto 11 passaggi in meno di Milinkovic-Savic (il biancoceleste che ne ha totalizzati di più), un dato che dimostra come lo spagnolo sia stato totalizzante nella manovra della propria squadra.
Oltre che nell’uscita dal basso, l’ex Deportivo ha illuminato anche in zona di rifinitura. Con la Sampdoria che si difendeva bassa e stretta, i suoi intelligenti smarcamenti tra le linee consentivano ai biancocelesti di trovare l’uomo libero. Luis Alberto dava così soluzioni di passaggio ai compagni, i quali lo hanno servito diverse volte alle spalle del centrocampo doriano.
Nella trequarti avversaria, il numero 10 ha dato fantasia e idee alla rifinitura, generando diverse occasioni. Una su tutte, il bellissimo cucchiaio che ha consentito a Immobile di tirare con il sinistro. Ancora una volte, le principali giocate di estro sono arrivate dallo spagnolo.
Nelle slide sopra, vediamo due situazioni in cui si fa trovare nella posizione corretta, in zone del campo dove può fare danno agli avversari. Nella prima azione, Luis Alberto riceve e lancia Correa in profondità: l’argentino restituisce poi palla al compagno a rimorchio, che di sinistro sfiora la rete.
Insomma, in una partita non eccezionale, i principali sussulti sono arrivati ancora una volta da Luis Alberto. Il numero 10 è stato decisivo in tutte le fasi di gioco: sia nella prima costruzione che nei pressi dell’area rivale. Il gol è il giusto premio della sua prestazione totale.