Coppa Italia

Lazio Roma: come giudicare la gara da 7 di Mancini con il rosso dopo il fischio finale?

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Mancini è il migliore della Roma ed ha giocato come un vero capitano. Peccato gli saltino i nervi dopo il fischio finale

Lazio-Roma, il derby di Coppa Italia che ha regalato l’estasi al popolo biancoceleste e la depressione a quello giallorosso, non è stata una grande partita, se con questa definizione si intende un atteggiamento offensivo. Lo dimostra più di ogni altra cosa il numero dei tiri in porta, davvero molto povero (7-2). E ancor più, la linee del baricentro da parte delle due squadre: molto bassa quella dei vincitori (43,2 metri), media quella degli sconfitti (52,8). A fine gara non sono mancate le polemiche, Mourinho ha accusato Orsato di eccessivo interventismo, ma in realtà il computo dei falli è abbastanza basso tenendo conto di una sfida dai nervi piuttosto sollecitati: 9 a 11. Com’è stato valutato l’operato del portoghese? Ecco i giudizi di due quotidiani sportivi.

MOURINHO – voto 5: sia il Corriere dello Sport che La Gazzetta dello Sport bocciano il mister. La testata capitolina è impietosa: «Questa è brutta. Tosta davvero da digerire. Passi la sciocchezza individuale (Huijsen) che decide il derby. Ma non è accettabile che la Roma tiri in porta per la prima volta al minuto 86, nonostante i cambi di modulo e tutto l’arsenale sfoderato, contro un portiere esordiente. Sconfitta giusta, obiettivo perso. Senza alibi». Il giornale rosa non è da meno: «Come ai tempi dell’Inter scaraventa attaccanti a ripetizione nell’emergenza, ma la qualità non è la stessa. Tante proteste ma una verità da non sottovalutare: il primo, vero tiro in porta quasi al 90’».

Se il tecnico mette tutti d’accordo, c’è invece un giocatore che divide totalmente le opinioni.
MANCINI – Il Corriere dello Sport lo colloca a simbolo positivo della squadra e lo premia col 6,5: «Governatore assoluto dell’area di rigore nel primo tempo, poi sbanda anche lui quando la Lazio manda i suoi incursori ad affettare la difesa. Ad ogni modo è il migliore dei suoi, come un vero capitano. Peccato gli saltino i nervi dopo il fischio finale, con conseguente espulsione decisa da Orsato». Gazzetta gli attribuisce ben un voto e mezzo in meno collocandolo sul 5: «Solita storia. Partita quasi da 7, ma non riesce mai a controllarsi, provoca. Prima prende un “giallo” e poi prende un “rosso” per insulti dopo il 90′. Ma perché?».

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