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Lazio, Lotito provoca la Roma: «Io ho vinto, qualcuno ha la Coppa delle Fiere…»

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Il presidente della Lazio Claudio Lotito torna a stuzzicare la Roma in vista del derby, poi parla di stadi, calciomercato e lancia una frecciata anche alla classe arbitrale…

Come consuetudine in vista del derby, Claudio Lotito non rinuncia allo spirito di provocazione e stuzzica la Roma. Il presidente della Lazio, intervistato stamane da La Repubblica, ha rimarcato ancora una volta i successi ottenuti alla guida dei biancocelesti negli ultimi anni in contrapposizione invece agli scarsi risultati ottenuti dal collega giallorosso James Pallotta: «Da quando ci sono io, tolte Juventus, Inter e Milan, la Lazio ha vinto più di chiunque in Italia. È una constatazione, basta contare i trofei: due Coppe Italia, due Supercoppe. Poi magari qualcuno ha la Coppa delle Fiere…», le parole del numero uno laziale in evidente riferimento ai cugini capitolini.

Di recente la Roma ha però ottenuto il via libera dal Comune alla costruzione del nuovo stadio: un fatto che Lotito non contesta, ma commenta precisando di aspettarsi altrettanto. «Un principio deve valere per tutti: se il Comune consente a una delle due di fare lo stadio, deve farlo anche l’altra – le parole di Lotito – . Se uno stadio è a ridosso del Tevere allora non ci saranno problemi per chi lo realizza ad una distanza maggiore, o no? Per aumentare i ricavi da stadio non bastano gli skybox, servono 20mila residenti in zona. Per questo di nuovi stadi non ne fa nessuno, sarebbero nel deserto». Tradotto: per lo stadio della Lazio ci vorrà ancora molto.

Secondo i tifosi biancocelesti in realtà il problema principale alla base dei pochi investimenti laziali però sarebbe un altro: un presidente che non vuole spendere. Lotito non ci sta e ribatte: «In estate ho comprato e ho rifiutato per un calciatore un’offerta a cifre a cui nessuno al mondo avrebbe detto di no. Il nome non lo dico (non è più un mistero si tratti di Sergej Milinkovic-Savic, richiesto dal Milan, ndr). Mi ero impegnato con Simone Inzaghi a non cederlo. E l’offerta arrivò al penultimo giorno di mercato, non avevo tempo per sostituirlo».

La stoccata finale il numero uno laziale la riserva alla classe arbitrale, colpevole lo scorso anno secondo lui di aver danneggiato la squadra facendole perdere all’ultimo il quarto posto e la qualificazione in Champions League: «Altri presidenti parlano molto del tema, io no. Faccio solo una domanda: secondo voi ci hanno avvantaggiato o penalizzato? L’anno scorso mi sono costati 40 milioni di euro, perché non siamo andati in Champions. Amo il calcio romantico, oggi ci sono interessi in ballo. Puoi sbagliare una volta, due, tre, quattro… Ma se sono ricorrenti devo capire. Non credo a coincidenze».

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