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Lazio Provedel: «Non dobbiamo aver paura del Bayern Monaco»

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Le parole di Ivan Provedel, portiere della Lazio, prima della sfida di Champions League dei biancocelesti contro il Bayern Monaco

Ivan Provedel ha parlato ai canali ufficiali UEFA prima della sfida di Champions League della Lazio contro il Bayern Monaco. Di seguito le sue parole.

FASE A GIRONI – «Il nostro è stato un girone duro. All’apparenza poteva sembrare facile dall’esterno, ma non è stato assolutamente così. Atlético Madrid, Feyenoord e Celtic sono tutte squadre di alto livello. Superare il girone è stato un ottimo risultato considerando la qualità delle avversarie e il fatto che per molti di noi questa fosse la prima esperienza nel torneo. Il livello è altissimo, l’intensità è alta e penso che il nostro sia stato un ottimo cammino».

BAYERN MONACO – «Il Bayern è una squadra abituata alla fase a eliminazione diretta, ma non dobbiamo lasciarci intimorire. Faremo del nostro meglio per farci trovare pronti e proveremo a staccare il biglietto per il turno successivo. Credo che la qualificazione agli ottavi ci abbia dato una maggiore consapevolezza dei nostri mezzi. Ora sappiamo che se lavori in un certo modo, in campo otterrai risultati di un certo tipo e questo non fa che aumentare l’autostima».

CHAMPIONS – «Quando penso alla Champions League, la prima cosa che mi viene in mente – a prescindere dalle esperienze di questa stagione – è quel sogno che avevo fin da bambino. Tutto è iniziato guardando una finale; era il periodo in cui la scuola stava finendo e ricordo che la guardai a casa con gli amici. Ascoltavo quella musica così speciale, sognando di poter giocare anch’io la finale, un giorno. La Champions League è questo per me. Ricordo anche molto bene le finali vinte dalle squadre italiane: data la mia età, i ricordi più belli sono legati agli ultimi successi di Milan e Inter. Spero che nei prossimi anni ci sarà un’altra vittoria italiana».

GOL ALL’ATLETICO – «I tempi regolamentari erano scaduti. Era il nostro secondo corner; mi pare che ne avessimo già battuto uno. Tutti in panchina dicevano che ormai era finita così sono salito anch’io e Cataldi ha battuto il corner. Il suo è stato un cross basso, ma fortunatamente siamo riusciti a recuperare il pallone, che è arrivato a Luis Alberto al limite dell’area. Da quella posizione lui generalmente crossa sul secondo palo, così mi sono mosso in quella direzione. E poi… se le cose devono accadere, accadono. Mi sono gettato nello spazio e ho pensato “Se prendo il pallone, bene”. Poi l’ho spedito in rete a quel punto c’è stato il ruggito della folla e l’esplosione di gioia che tutti avete visto sullo schermo».

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