Lazio, Petkovic: «Ripartire, il resto conta poco»

LAZIO PETKOVIC CONFERENZA SAMPDORIA – Intervenuto ai microfoni dei cronisti presenti in sala stampa alla vigilia di Sampdoria – Lazio, Vladimir Petkovic, allenatore biancoceleste, ha rilasciato queste dichiarazioni in vista del prossimo match di campionato. Queste le parole in conferenza stampa riprese integralmente dalla redazione di LazioNews24.com: « Si deve ripartire, adesso conta poco tutto il resto. Conta la prestazione e portare via da Genova tre punti. Dobbiamo essere pronti a combattere con un avversario motivato e che ha stimoli per via del nuovo allenatore. Non stiamo troppo attenti all’avversario. Dobbiamo essere più fortunati in primis ma dobbiamo anche riuscire a provocarla questa fortuna, non faccio programmi comunque. Dobbiamo essere cinici».

I SINGOLI – Petkovic prosegue: «Konko? Non sono dottore né mago, non ha potuto allenarsi ed essere presente, tutto qui. Difesa a 3? Dipende dai giocatori che vanno in campo, ma i principi sono gli stessi. Ho giocato in 15 anni con vari sistemi e fino a domani lascio spazio ai giocatori per respirare e confermare chi è al 100%, domani decisione definitiva. Lulic? Sarà convocato per domani ma se giocherà e quanto giocherà lo vedremo domani, anche se il fatto che sia convocato può significare che ce la può fare. Keita? Adesso è importante che rimanga con i piedi per terra, continui a lavorare in gruppo ed apprendere le cose dai più esperti. Con il talento che ha avrà possibilità di migliorare e fare il salto di qualità».

DUALISMI – Infine: «Keita offusca Anderson? Ho sentito questo ma non lo vedo, ha 20 anni ed è appena arrivato dal Brasile: ci vuole un periodo più lungo per assimilare ritmi e il gioco in Europa. Con i giovani giocatori bisogna avere pazienza e non si deve mai esaltarli né metterli sotto troppo. Bisogna dosare i giovani, loro devono avere voglia di crescere. Ledesma e Biglia insieme? I giocatori di qualità possono e devono giocare insieme. Se i due sono nel miglior momento di forma allora non c’è problema».