2013
Lazio, Pereirinha si racconta: “Calciavo prima di camminare, non vedo l’ora di giocare”
CALCIOMERCATO LAZIO PEREIRINHA SI PRESENTA – Bruno Pereirinha, nuovo arrivo in casa Lazio, svincolatosi dallo Sporting Lisbona, ha parlato un po’di sé a LazioStyleRadio, rilasciando le prime parole da biancoceleste e facendosi conoscere meglio: “Ho scelto la Lazio perché è un grande club che lotta per le grandi posizioni e per grandi obiettivi. La scelta è stata facile. Già conoscevo il calcio italiano. Ho guardato molte partite e avevo già una bella opinione. Ogni volta che vado in un posto nuovo cerco sempre di inserirmi all’interno del gruppo e di stringere un buon rapporto con tutti i ragazzi”, sono le parole riportate dai nostri colleghi di LazioNews24.com.
Sulla sua esperienza calcistica e le sue caratteristiche: “Mio padre è stato un calciatore. Praticamente ho imparato a calciare prima ancora di camminare. Ho iniziato come centrocampista. Ho fatto anche l’ala e poi sono stato spostato difensore sulla fascia destra: penso che quella sia la posizione più adeguata. La persona più importante per la mia carriera? Sarebbe poco corretto indicare una persona in particolare. Sono state tante le persone che mi hanno accompagnato nel mio percorso. Dal padre a tutti i miei allenatori, ho sempre recepito qualcosa in più”.
Sull’arrivo alla Lazio: “Sono stato accolto da una caldissima simpatia da parte di tutto l’ambiente. La sensazione si è rinnovata l’altra sera quando sono entrato, perché ho sentito che il pubblico mi ha sostenuto. Spero che la squadra possa ottenere buoni risultati. Io ho già i 90 minuti nelle gambe: sono arrivato ben allenato. Spero che l’allenatore quando lo riterrà opportuno possa farmi giocare per una partita intera. Anche se magari non capisco qualche parola non c’è problema visto che il calcio è un linguaggio universale. Per ora ho maggiormente legato con i compagni che parlano la mia stessa lingua o simile perlomeno. Quindi con chi parla spagnolo, portoghese e inglese. Cercherò di imparare l’italiano al più presto possibile perché avere la capacità di comunicare è fondamentale per una migliore immersione nell’ambiente. “
Sull’ex club e il futuro: “Lo Sporting Lisbona, il club in cui sono cresciuto, è molto importante in Portogallo. Ho vinto qualche titolo con la maglia biancoverde, ma ora il mio obiettivo è vincere qui. Non ho mai segnato molto, ma preferisco dedicarmi ai passaggi.”
Infine qualche curiosità personale e un commento sulla rivale, la Roma: “Due anni fa ero già stato qui come turista per una settimana nel periodo di Natale. Ho visitato più cose possibili e ho sperimentato la cucina italiana che mi è piaciuto moltissimo. Pasta, pizza e tutto il resto. I derby? Li ho visti da lontano e credo che da vicino sarà tutta un’altra cosa. Qualcosa che sono curioso di vivere. Sergio Conceiçao e Couto? Sono due grandissimi giocatori che hanno fatto la storia della Lazio e della nostra Nazionale. Il mio idolo? Ce ne sono tanti, ma se devo sceglierne uno, anche se non gioco nella sua stessa posizione, dico Luis Figo. Il numero 17? Non l’ho scelto per un motivo particolare. In Portogallo questo numero viene assegnato alle ali. In Portogallo -conclude- era impressionante vedere volare l’aquila del Benfica. Da oggi però volerà dalla mia parte”