2013
Lazio, Lotito: «Tifosi, il club è mio e comando io»
Il numero uno biancoceleste parla di tanti argomenti, ma ribadisce un concetto ai propri tifosi…
LAZIO LOTITO – Intervistato oggi per “Il Messaggero”, il presidente della Lazio Claudio Lotito ha parlato di questi anni alla guida della società biancoceleste. Il numero uno della società capitolina, parlando anche tra le altre cose dei conti del club in questo momento, si è soffermato a commentare anche le ultime vicende riguardanti il mercato laziale e non solo.
TANTI SOLDI – Così il Lotito nel corso dell’intervista: «Con la Lazio ci ho rimesso tanti e tanti soldi. Nel 2004, per entrare in possesso del 21% per cento delle azioni, versai 25 milioni. Poi, per arrivare al 70, ci vollero altri 100 milioni. Così divenni presidente di una società che aveva 1.070 milioni di euro. Quanto vale la Lazio oggi? Non ho mai pensato a una valutazione, non ho pensato neppure di venderla e mai la venderò. La gente deve capire che la società è mia, non di tutti, perciò la gestisco come meglio credo. Non esiste il tifoso di professione».
SPERANZE E DELUSIONI – Lotito ha continuato quindi parlando di mercato: «Perchè rifiuto gli sponsor? Preferisco dare lo spazio a iniziative benefiche, che svalutare il marchio. Gli ultimi acquisti? Vinicius diventerà il nuovo Kolarov, gli altri campioni nel giro di un anno. Nella passata stagione molti si lamentavano perché la squadra era vecchia e perché mancavano le alternative. Ho ringiovanito la rosa e acquistato sostituti all’altezza, però la gente è comunque scontenta. Yilmaz? Avrebbe creato problemi nello spogliatoio. Ma l’acquisto è saltato per un tentativo di estorsione da parte del procuratore. Chi mi ha più deluso in questi anni? Zarate. E’ stato l’investimento più caro, pagato 22 milioni».