2009

Lazio, la Curva Nord si scioglie per protesta contro la Tessera del Tifoso

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Con un comunicato apparso nelle ultime ore, i club organizzati della Curva Nord della Lazio hanno deciso di sciogliersi: il provvedimento è stato preso per protestare contro l’immissione sul mercato della Tessera del Tifoso.
Ecco il contenuto del comunicato:
“A fronte dell’ennesimo scempio perpetrato per far disinnamorare i tifosi e allontanare la gente dagli stadi, abbiamo dolorosamente raggiunto la decisione di scioglierci e lasciare quella che per tutti noi è da sempre la nostra seconda casa: la Curva Nord dello stadio Olimpico.
Sappiamo che molta gente intuirebbe il nostro punto di vista anche senza dover leggere un comunicato, ma in questo caso ci teniamo a spiegare le motivazioni della più dolorosa e sofferta delle scelte.
Noi siamo Ultras da sempre! E lo siamo in quanto individui che amano la libertà .
Un tempo il Sistema tolse i giovani dalle piazze e li mise in uno stadio per “controllarli” e “circoscrivere” la loro voglia di ribellione. Oggi quello stesso Sistema ha completamente debellato le aggregazioni giovanili di massa per le strade delle nostre città ; s’è perso, per molti ragazzi, il senso di comunità  di una sede, di una sezione, di un circolo o più semplicemente di un bar. Oggi vogliono cercare di chiudere i giovani dentro casa davanti alla Play Station, all’Xbox, davanti ai computer, ai social network, alle TV a pagamento, ai film in 3D. Era rimasta un’unica forma sana e libera di aggregazione giovanile sul territorio da eliminare… Le Curve degli stadi popolate dagli Ultras. Da qui la “brillante” idea della tessera del tifoso. Noi, da Uomini liberi, non accetteremo mai che “qualcuno” decida se possiamo o meno entrare allo stadio a sostenere la nostra Lazio. Non accetteremo mai che si impedisca a priori ai nostri amici di non potersi abbonare. Non accetteremo mai, in generale, che “qualcuno” decida per noi. Ci piace pensare che la stragrande maggioranza della gente la pensi come noi, in quanto consapevole del valore altissimo della propria Libertà  personale di Ultras, di Tifoso, ma anche e non ultimo, di Cittadino; non accetteremo mai una schedatura preventiva!!! Non bastavano forse le telecamere a circuito chiuso, i microfoni direzionali, i telefoni cellulari sotto controllo, il sequestro di memorie dei computer per schedarci e controllarci tutti?!?!
L’Ultras nasce libero, condizione imprescindibile in virtù della quale è nato. Di conseguenza noi, gli Ultras Laziali della Curva Nord, a questo gioco sporco non ci stiamo. Non saremo ancora carne da macello.
Si sbaglia chi pensa che abbiamo accettato il fatto che il sistema calcio non ci vuole più. Siamo noi a non volerlo più!
Via gli ultras dalle curve! Via anche i cori e le coreografie. Lasciamo che gli stadi siano quello che “loro” vogliono, delle “meravigliose” CATTEDRALI NEL DESERTO! Hanno tentato di convincerci che a causa della violenza causata, guarda caso, sempre dagli Ultras, che gli stadi sono vuoti. Peccato non ricordino che negli anni 70-80-90 era molto peggio…eppure gli stadi erano tutti pieni. No signori, gli stadi oggi sono vuoti perchè ci sono le TV a pagamento, sono vuoti perchè i biglietti costano troppo per una famiglia media e per un ragazzo che studia, sono vuoti perchè gli stadi sono inadeguati ed è impossibile parcheggiare un’auto, sono vuoti perchè per andare la domenica alla partita siamo tutti costretti alla schedatura, sono vuoti perchè oggi chi fa le leggi sul calcio e sui tifosi dentro a uno stadio non ci è mai entrato, una bandiera non l’ha mai sventolata, un fumogeno non l’ha mai acceso, un treno per andare in trasferta con gli amici non l’ha mai preso, una sciarpa al collo non l’ha mai messa.
Non spariremo, perchè la Lazio siamo Noi!
Semplicemente non saremo più lì! SIAMO CONVINTI CHE CHIUNQUE E’ ULTRAS NON PUO’ CONTINUARE A FARE GRUPPI, A FARE COREOGRAFIE, A LANCIARE CORI SENZA ESSERE IN MALAFEDE O SENZA SPUTARE SU 30 ANNI DI STORIA E DI TRADIZIONE DEL MOVIMENTO A LIVELLO NAZIONALE!!!
Non seguiranno altre spiegazioni, altri comunicati, altre linee di pensiero.
Questa è la nostra via, questo è il nostro essere”

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