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Lazio, Klose: «Sogno di tornare da allenatore. Milinkovic-Savic: perché?»

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Le parole di Miroslav Klose, ex attaccante della Lazio, sul suo possibile ritorno in biancoceleste e sull’addio di Milinkovic-Savic

L’ex attaccante della Lazio, Miroslav Klose, ha parlato a Il Messaggero toccando vari argomenti. Tra questi il suo sogno di tornare in biancoceleste come tecnico e dell’addio di Milinkovic-Savic. Di seguito le sue parole.

RITORNO ALLA LAZIO – Certo, è il mio futuro. Io voglio allenare e sono sempre alla ricerca di una nuova sfidaNon mi vedo come dirigente, sarebbe fantastico invece rivedere Formello da allenatore. Lotito già sa tuttoUna sua telefonata? No, ma ho parlato col presidente in occasione del decennale dalle Coppa Italia e sa bene cosa voglio fare da grande. Io sento dentro di voler guidare i giovani, per permettergli di arrivare in Serie A o in Bundesliga ai massimi livelli. Mi piace tantissimo insegnare quello che ho imparato e farlo a Roma sarebbe un sogno. Io ho casa, la mia famiglia ama la capitale e io la Lazio

RAPPORTO COI TIFOSI – Non riesco a spiegare in una parola il calore che ho sentito dal primo giorno del mio sbarco né l’affetto che mi mostrano ogni volta che torno in città o allo stadio ricordandomi i derby vinti, il mio gol nel 2011 all’ultimo secondo. Comunque andrà, loro saranno nel mio cuore in eterno

MILINKOVIC IN ARABIA – Mi ha un po’ sconvolto. Io ho giocato con lui, lo conosco come giocatore e professionista, era perfetto per la Liga o la Premier, campionati veri che gli avrebbero permesso di disputare la Champions. In carriera è un passo che va compiuto, altrimenti ti rimane il rimorso. Rispetto la sua decisione, ma non la condivido. Era meglio andare ovunque piuttosto che finire nel deserto. Tutti in Arabia? Perché ormai conta solo il denaro. Io non ho mai giocato per soldi. Se tu sei un calciatore, già guadagni tantissimo e dovresti pensare ad altro. Per come concepisco io lo sport, si dovrebbe puntare a vincere trofei con la propria squadra, ed è in Europa il calcio che conta. Io decisi di lasciare la Germania per imparare la lingua, per la mia famiglia e i miei bambini, e la Lazio era la soluzione migliore per competere ad alti livelli in un altro torneo importante come la Serie A.

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