2009
Lazio, Hernanes: “Penso solo alla Champions e la Seleà§ao”
Intervistato dal sito web ufficiale della Fifa, Hernanes, centrocampista brasiliano della Lazio, che domani affronterà la Roma nel Derby capitolino, ha rilasciato alcune dichiarazioni per parlared ella sua parentesi sin qui in biancoceleste e del suo ruolo con la nazionale brasiliana.
Espulso contro la Francia, Hernanes ha deluso durante l’ultima amichevole della Seleà§ao, ma il mediano è determinato e vuole riconquistare il suo spazio: “Sapete che le persone mi chiamano ‘Il Profeta’, vero? Nella Bibbia c’è un passaggio che recita: ‘Nessun uomo è profeta nella sua terra’. Mi è venuto in mente recentemente e penso che sia il caso, perchè mi ci è voluto tanto tempo per avere il mio spazio in Brasile. In Italia, in contrasto, tutto è accaduto molto velocemente e ora sono molto considerato. La Lazio è a metà -classifica per un paio di stagioni ormai, ma si sono rinforzati con giocatori come Dias, Floccari, Biava e altri elementi. E’ un fattore importante per quanto riguarda il mio rapido progresso”.
Sugli obiettivi stagionali della squadra biancoceleste: “Il nostro obiettivo è lottare fino alla fine con Napoli, Roma, Juventus, Palermo e l’Udinese, che è in forma e punta ad un posto in Champions League. Vincere il titolo mi pare impossibile, il Milan è difficile riprenderlo. Il mio ruolo? Mi diverto molto e voglio continuare a giocare lì. Sto facendo progressi e so che ho margine di miglioramento. Voglio approfittare del fatto che giocare in questo ruolo mi potrebbe favorire nella Seleà§ao. Sono versatile e posso giocare anche in posizione più profonda se c’è la necessità . Il calcio sta cambiando. In passato, ad esempio, servirebbero ali con tanto dribbling e corsa per arrivare sul fondo a crossare. Oggi, invece, serve più versatilità e possano ricoprire più di un ruolo. All’inizio ero spesso criticato dalla stampa, ma ora hanno capito che io gioco come trequartista”.
Sul suo arrivo così tardi in Europa: “Non volevo usare il San Paolo solo come un trampolino di lancio. Volevo vincere dei titoli, lasciare un segno, ed avere la mia foto sul muro del club, come quella di altri giocatori. Non sono andato via appena c’è stato interesse. C’era anche la mia situazione familiare da considerare. Alla fine è andata alla grande così. Se sono al picco ora? Non ho dubbi che io stia facendo bene, ma non sono ancora al massimo. Negli ultimi giorni mi sono accorto di quanto io possa ancora migliorare, sto segnando di più anno dopo anno. Non so per quanto andrà avanti, ma spero di migliorare sempre l’anno precedente. In cosa devo migliorare? Quando sono arrivato in Italia ho preso per mano la sfida di giocare in posizione più avanzata, con le spalle alla porta, e posso dire di aver superato questa difficoltà . Ora devo migliorare le mie qualità offensive ed il gioco aereo. Se riesco a segnare di più anche di testa, avrò completato un ciclo”.
Sui suoi obiettivi in futuro: “Il primo va ai Mondiali del 2014, un sogno che seguirò con ogni mia forza: voglio giocare quei Mondiali in terra brasiliana. Per raggiungere quell’obiettivo però ce ne sono tanti altri più piccoli da completare. Mi piacerebbe portare la Lazio in Champions League e giocare ancora le Olimpiadi. Sarebbe una grande esperienza”.