2020

Lazio, duro comunicato della Curva Nord contro il Governo

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La Curva Nord della Lazio ha diffuso un duro comunicato contro il Governo italiano: le parole degli ultrà biancocelesti

La Curva Nord della Lazio ha diffuso un comunicato contro il Governo: «Noi che rappresentiamo uno spaccato sociale assolutamente variegato, espressione delle classi lavoratrici così come della società più in generale, non possiamo esimerci dal protestare contro una gestione scellerata della pandemia ma soprattutto dell’approccio che il governo ha avuto con il mondo economico e produttivo. Noi che ci siamo dimostrati comprensivi per la gravità della situazione dando, dove era possibile, una mano al nostro Paese in prima persona o tramite della beneficenza, non possiamo più accettare l’arroganza con cui questo governo continua a prorogare limitazioni alle nostre libertà individuali prima con daspo e fogli di via e ora con due mesi di arresti forzati! Le nostre attività lavorative languono, le nostre famiglie piangono non solo per i propri morti ma anche per una crisi economica che al momento è solo percettibile, ma i cui effetti devastanti si faranno sentire nei mesi e negli anni futuri, a causa di uno governo non eletto democraticamente che non ha saputo ma soprattutto non ha voluto aiutare il proprio popolo: aiuti mai percepiti da buona parte delle partite iva; casse integrazioni non pagate lasciando intere famiglie e aziende senza aiuti economici per 2 mesi e più; migliaia di euro spesi inutilmente alla ricerca di vessare ulteriormente un popolo già in difficoltà per una situazione economica non rosea dapprima di questa pandemia, mettendo in campo un sistema di controllo globale con elicotteri, droni e forze dell’ordine a tutto spiano per far rispettare dei decreti amministrativi non proprio costituzionali.

Ora il popolo si è stancato! E il popolo siamo noi, in grado di superare ataviche antipatie e divisioni tra gruppi, per il bene supremo della nostra gente e della nostra amata Italia! Scenderemo per le strade di Roma per ribadire tutto questo. Potrete continuare a rimandare la riapertura delle regioni pensando di farci spegnere la fiamma che brucia dentro di noi, ma non sarà così, non questa volta. Il tempo sarà il nostro alleato e il vostro nemico, noi non scorderemo tutto questo. E arriverà il giorno che vi presenteremo il conto: e dovrete pagarlo! Siamo determinati e animati come non mai da una rabbia che nasce dalla perdita di amici cari e di parenti, vittime di un sistema che ha dimenticato i propri figli, ma soprattutto arrabbiati contro uno stato che non esita in un momento di estrema difficoltà ad assoldare 450 “esperti” a caro prezzo, per gestire disastrosamente una ripartenza economica che ha tutti gli aspetti di una falce che si abbatterà inesorabilmente sulle teste di un popolo stanco, ma non domo e che in noi trova ancora delle forze sane e delle menti libere che non sono più disposte ad abbassare la testa e a rinunciare alla propria libertà!».

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