LAZIO SERIE A LOTITO – Un fulmine, in un cielo già di per sè pieno di nubi, che rischia di annichilire Claudio Lotito. Non c’è pace per il presidente biancoceleste, contestato a lungo dai propri tifosi domenica, durante il match con il Sassuolo. Secondo quanto riferito da ‘Il Tempo’, infatti, Lotito rischia di dover rinunciare alla carica di presidente della Lazio.

LA STORIA – Facendo un passo indietro, troviamo che la vicenda è relativa all’accusa di manipolazione del mercato (aggiotaggio), ostacolo all’esercizio delle funzioni dell’autorità pubblica e omessa alienazione di partecipazioni avanzata dalla Procura di Milano contro Claudio Lotito e Roberto Mezzaroma (zio della moglie del presidente biancoceleste) nella compravendita dei titoli della Lazio risalente al 2005. Dopo essere stato condannato in primo e secondo grado, Lotito è stato prosciolto dalle prime due accuse per prescrizione, mentre la terza, emessa dalla Quinta Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione lo scorso 4 luglio e depositata in Cancelleria il 30 dicembre, è stata rinviata alla corte d’Apello.

REGOLAMENTO – Regolamento alla mano, però, il numero uno laziale rischia: «Non possono assumere la carica di dirigente di società, e se già in carica decadono – si legge nell’articolo 22 delle Noif – coloro che siano stati condannati con sentenza passata in giudicato per i delitti previsti dalle seguenti leggi. I dirigenti di società, ove intervenga una situazione di incompatibilità, sono tenuti a darne immediata comunicazione alla Lega e al Comitato Regionale competente». 

VEDIAMOCI CHIARO – Federsupporter ha segnalato la vicenda a Federcalcio e Coni, ma, nel frattempo, l’avvocato di Lotito, Gian Michele Gentile, ha buttato acqua sul fuoco: «Manca ancora una sentenza – ha spiegato a ‘Il Tempo’ – e quindi il soggetto non può essere considerato un condannato».