2013

Lazio: arrestati 14 tifosi, ma la retata è un caso diplomatico

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Rilasciati gli altri tifosi e scoppia la polemica. Fiaccolata all’Ambasciata polacca.

LAZIO VARSAVIA – Sono quattordici i tifosi arrestati ed in attesa di processo, che sono stati intanto trasferiti nelle carceri polacche. Tutti gli altri a casa dopo il pagamento delle multe di qualche centinaio di euro. Si è chiusa così ieri la lunga appendice di Legia Varsavia-Lazio, ma non è finita, perché per alcuni tifosi il fermo si è trasformato in arresto ed ora sono processati per reati le cui pene variano dai due ai sei mesi di reclusione.

LE CONDANNE – A loro sono state imputate le accuse di danneggiamento e aggressione alla polizia. Decisive le testimonianze di alcuni agenti. Il trattamento riservato ai sostenitori ha suscitato polemiche da parte anche dei loro familiari, secondo cui la maxi retata ha riguardato decine di persone che non avevano fatto nulla (come poi le udienze hanno rivelato) invece che quei 15-20 che hanno realmente causato problemi (col lancio di bottiglie e sassi verso un’auto della polizia).

LE POLEMICHE – «Avevamo chiesto alla polizia polacca di scortarci allo stadio invece ci hanno circondato e portato nei commissariati», ha denunciato un tifoso, come riportato da “La Gazzetta dello Sport”. E la maggior parte dei sostenitori laziali ha trascorso quasi 48 ore senza poter comunicare con i familiari e quasi senza cibo. Ed è nata l’idea di organizzare una fiaccolata di protesta presso l’Ambasciata polacca a Roma, che si è svolta nel tardo pomeriggio di ieri e alla quale vi hanno preso parte un centinaio di persone. 

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