2009

Lazio, ancora Lotito: “Reja tecnico del futuro, mai tifato Roma”

Pubblicato

su

Bad boys sulla via dell’espiazione. Alla ricerca di un gol per allontanare tutte le critiche. Zarate e Kozak ne hanno segnati 4 a testa, col Chievo uniranno le forze. Ieri Reja li ha provati insieme, oggi pomeriggio li ha separati. Ma non c’è dubbio che conti sulla loro voglia di riscatto. Castigo finito per Maurito, dopo gli isterismi del Dall’Ara: da una settimana lavora a testa bassa, si è allenato col massimo impegno. Il mister è finalmente soddisfatto, la lezione gli è forse servita. Zarate cerca una seconda rinascita, vuole ripartire dall’andata, dalla sua prima rete stagionale a Verona. Kozak, dopo le polemiche di San Siro, dovrebbe essere al suo fianco ( anche se oggi pomeriggio è stato provato con Sculli) per spalancargli la strada verso la porta, stavolta a gomiti bassi. Nessun allarme per Mauri, bloccato ieri da un lieve affaticamento alla coscia destra: oggi si è regolarmente allenato. Dovrebbe esserci, ma rimane in ballottaggio con Gonzalez. Reja sta studiando le mosse e il modulo per dopodomani. Non si fida del Chievo ammazza big, non ha intenzione di fare la fine del Napoli. Il tecnico goriziano medita di schierarsi a specchio con un 4-3-1-2. In difesa, ci saranno Lichtsteiner, Biava, Dias e Radu. A centrocampo dovrebbe essere concesso un turno di riposo a Ledesma, in debito d’ossigeno, e dovrebbe rientrare il “professor” Matuzalem come playmaker. Saranno pochissimi gli spettatori all’Olimpico: ieri erano stati venduti appena 2500 biglietti. Intanto Lotito risponde a “Un giorno da pecora” su Radio Due a un tipico coro della Curva: “Noi Lotito non lo vogliamo? Sti cavoli”. Il presidente vuole ancora Reja: “Chi l’ha detto che il suo contratto non sarà  rinnovato? E’ l’allenatore della Lazio e lo sarà  anche in futuro”.

“NON HO MAI TIFATO PER LA ROMA” – In vena ironica, il presidente ha smentito categoricamente le ‘accuse’ di essere stato tifoso della Roma: “Una voce messa in giro quando è iniziata la contestazione, di cori contro di me ne fanno ormai tanti, sono sempre le stesse persone. Ma la Lazio è la mia prima e unica squadra, un amore nato grazie al fidanzato della mia tata”, ci scherza su. La Lazio non è lontana dalla vetta, ma Lotito glissa sulla parola scudetto: “Certo, sarebbe un evento eccezionale e andrebbe trattato come un evento eccezionale – ammette – Noi però stiamo con i piedi per terra, vedremo da qui alla fine del campionato”. Nei suoi sei anni di presidenza ne ha viste e vissute tante, anche lo ‘scontro’ con una bandiera come Di Canio. “I problemi sono sorti quando è arrivato a fine contratto, forse voleva un prolungamento ‘sine die’, ma aveva già  37 anni e i risultati successivi credo mi abbiano dato ragione”. Impossibile inoltre uno scambio di giocatori con la Roma. “Perchè coltivo un senso di appartenenza e andrebbe contro i miei principi. Per me i giocatori non sono oggetti ma esseri umani, valutati ed educati dal punto di vista fisico, mentale e dello spirito”.

Fonte | Preubblica.it

Exit mobile version