2018
Lazio al top, Roma a terra: la Capitale si è capovolta
La squadra di Inzaghi segna e diverte, Di Francesco non sa più vincere e l’attacco non gira. Eppure un mese fa era tutto diverso
Roma all’incontrario. Già perchè se la Lazio è decollata, la Roma si sta schiantando al suolo. Riavvolgiamo il nastro a un mese e mezzo fa: la Lazio usciva con le ossa rotte dopo il confronto con il Torino, gara segnata dalle mille polemiche arbitrali e dall’espulsione di Immobile. La Roma pareggiava 0-0 con il Chievo grazie ad un super Sorrentino. Per i giallorossi sembrava un normale rallentamento di percorso per una squadra che fino a quel momento aveva avuto un ritmo elevato, contro comunque una formazione che aveva costretto al pareggio anche il Napoli. La sconfitta biancoceleste, invece, sembrava decretasse la parola fine alla corsa qualificazione in Champions League. Torniamo all’attualità: nelle ultime 6 partite la Lazio ha fatto 14 punti, la Roma solo 6, ritrovandosi al 5° posto della classifica.
Parco giochi biancoceleste
Simone Inzaghi sta compiendo un altro capolavoro. Nel momento, finora, più difficile della stagione (a -3 dai cugini e dalla zona Champions) è riuscito a scuotere i suoi ridando alla squadra una brillantezza che sembrava perduta. In otto partite, tra Serie A e coppa, sono arrivate 6 vittorie e 2 pareggi. Ma è il modo in cui sono maturati i successi che sorprende: semifinale di Coppa Italia archiviata e 20 gol fatti in 6 gare di campionato (soltanto 6 quelli subiti). Un luna park dove si divertono tutti: Immobile ha una media gol da record e Milinkovic si destreggia come uno dei migliori centrocampisti al mondo. Alla festa si sono uniti Felipe Anderson (rientrato da un lungo infortunio) e Nani (in 190 minuti 3 gol e due assist) per non parlare di Luis Alberto fiore all’occhiello del calciomercato biancoceleste. L’attacco segna meno soltanto di Manchester City, Psg e Barcellona nei 5 maggiori campionati europei ed è sicuramente costato meno rispetto alle superpotenze europee; segno di come la squadra di Inzaghi giri alla perfezione e tutti i meccanismi sono oliati con cura. La squadra vola come canta l’inno societario, e dopo la vittoria contro l’Udinese appare ora favorita su Roma e Inter per un posto in Champions.
Crisi giallorossa
Discorso diametralmente opposto per la Roma. A inizio dicembre sembrava potesse giocarsi lo scudetto, a fine gennaio è scivolata, invece, fino al quinto posto in classifica, fuori dalla zona Champions. Sicuramente le voci di mercato stanno distraendo alcuni giocatori, ma la crisi ha radici profonde. La Roma di Di Francesco non è mai stata esplosiva in attacco (ha segnato più di 3 gol solo contro Benevento e Fiorentina), ma adesso i numeri offensivi preoccupano, nonostante la mole di occasioni create contro la Sampdoria. Sono 32 le reti realizzate in 21 partite: 10 in meno della Samp, 2 in meno dell’Udinese e addirittura 24 in meno rispetto alla Lazio. Dopo quello 0-0 a Verona era arrivata la vittoria sul gong col Cagliari grazie al contestato gol di Fazio. Poi blackout. Fuori dalla Coppa Italia e 3 punti raccolti in 5 partite in campionato: sconfitte con Juve, Atalanta, pareggi contro Samp, Sassuolo e Inter. E ora la Lazio dista cinque punti.
La situazione diventa tetra se si analizza il reparto offensivo giallorosso: Under, Defrel e Schick non sono ancora andati in gol, Nainggolan è ben sotto i suoi standard realizzativi, Gerson ha fatto due gol a Firenze e poi è sparito. E al di là del gol nei minuti di recupero contro la Sampdoria di Dzeko, il rendimento è a dir poco altalenante: il bosniaco ha smesso di segnare ben prima delle avances del Chelsea. Sono appena 3 i suoi gol nelle ultime 14 partite (10 in totale). La Lazio ha il capocannoniere del campionato, l’Inter ha il vice. E la Roma, se non cambia passo in fretta, rischia di vedere allontanarsi in fretta la qualificazione in Champions.