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Lautaro è in crisi? Altobelli: «Gli basterà un gol importante per sbloccarsi». Bergomi: «Lavora tanto per la squadra, ma c’è una cosa che non capisco»
Altobelli si esprime così sulla crisi di Lautaro Martinez, capitano dell’Inter e autore di una prestazione contro l’Atalanta discutibile
Lautaro è in crisi? La domanda ha una vsua urgenza, vedendo la quantità di errori dell’argentino in Inter–Atalanta. La Gazzetta dello Sport ha cercato una risposta in due grandi ex nerazzurri: Alessandro Altobelli, che i gol li sapeva fare e non pochi; Beppe Bergomi, che invece li impediva da difensore importante qual è stato. Ecco le risposte.
ALESSANDRO ALTOBELLILA CRISI DI LAUTARO – «È solo mancanza di fiducia. Nulla di più. Ho sentito dire di una posizione diversa rispetto alla scorsa stagione: non credo sia questo il problema, altrimenti non sarebbe arrivato tutte quelle volte al tiro come contro l’Atalanta. Quelli di Riad sono i classici errori che compie chi non arriva tranquillo sul pallone, chi pensa un po’ troppo prima di calciare. Gli basterà un gol importante per sbloccarsi».
TRANQUILLITA’ – «Guardi: Lautaro deve stare tranquillo. Perché non è di quegli attaccanti che spariscono se non segnano. Lui si vede, dentro la partita. Sa essere utile in tante situazioni, lavora per la squadra. Fa tanto. Però in certe occasioni dovrebbe essere più egoista».
BEPPE BERGOMI L’ASSENZA DI GOL – «Vive una situazione diversa da tanti attaccanti che ho visto all’Inter e che hanno vissuto anche loro momenti di difficoltà. Lui sa che tutti gli vogliono bene. E, cosa importante, sa che non sentirà mai il pericoloso brusio di San Siro quando sbaglia qualcosa: è merito suo, del suo carisma, di tutto quello che ha fatto e che nessuno può dimenticare. Non riesco a capire, però, quello che gli accade in certi momenti, anche perché la leadership e il lavoro per la squadra sono indiscutibili».
CALCIA TANTO IN PORTA – «In una squadra che non dà mai punti di riferimenti e che vive di scambi di posizioni, il lavoro delle punte, soprattutto di Lautaro, è decisivo per l’equilibrio. Quest’anno fa molti più movimenti incontro e gioca tanti appoggi spalle alla porta: a volte è pulito, a volte è impreciso e questo poi magari lo condiziona mentalmente al momento della conclusione. Thuram, invece, corre più in profondità, ma l’Inter come squadra non ha la gamba per fare lunghi contropiede: in una occasione come il 2-0 contro l’Atalanta è arrivato a calciare in porta Dumfries».