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L’arte di giocare sotto stress: sportivi e pressione mentale

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Sostenere il peso della competizione non è facile ed è proprio questo che, generalmente, fa la differenza tra un professionista di successo e uno che, pur essendo dotato di buone qualità fisiche o di conoscenza, fallisce nel raggiungimento dei suoi obiettivi.

Non è certo un caso che più la posta in gioco è alta, più il rischio di farsi schiacciare dallo stress è elevato: si pensi a un match decisivo in Champions League, o magari a una mano di poker particolarmente preziosa durante una partita su casinomonkey. Cosa si può fare per migliorare il gioco sotto stress e farlo diventare un proprio elemento di forza?

Allenare la mente per prepararsi a ogni scenario

La prima cosa da chiarire è, evidentemente, che per allenarsi a fronteggiare ogni condizione di stress bisogna fare i conti con il training mentale: un giocatore di calcio può essere infatti straordinariamente preparato sotto il profilo atletico ma, se non è pronto per fronteggiare condizioni di tensione e di rischio, la sua preparazione potrebbe risultare inefficiente. Ne deriva, la preparazione mentale diventa un tassello fondamentale in ogni disciplina in cui vi sia la possibilità di influenzare l’esito con le proprie capacità.

Si pensi per esempio al poker, i cui parallelismi con il calcio sono ben numerosi. Anche se apparentemente il poker è considerato come un gioco privo di attività fisica, in realtà richiede un significativo dispendio di abilità mentali e un’attività cognitiva non certo comune, tale da domandare al pokerista una buona preparazione in tal senso.

A conferma di ciò, il poker è da qualche anno entrato a far parte delle Mind Sport Olympiad, le Olimpiadi dei giochi mentali in programma a Londra ogni anno, a pari dignità con scacchi, scarabeo o bridge. Tutti questi giochi, d’altronde, richiedono le stesse qualità tipiche del poker: una buona conoscenza delle regole, allenamento e, soprattutto, tanta capacità nel gestire le emozioni.

Quali sono le capacità mentali richieste negli sport

Ma quali sono le capacità mentali che il poker richiede? Così come avviene nel calcio e negli altri sport, anche il poker (in qualità di sport mentale) richiede un elevato grado di concentrazione: ogni mano di questo gioco di carte richiede infatti che il giocatore mantenga elevata la sua focalizzazione per non sbilanciarsi eccessivamente e non lasciare all’avversario la possibilità di guadagnare terreno. Ogni decisione presa sul tavolo da poker può infatti avere un impatto molto significativo sull’esito della partita e, proprio per questo motivo, rimanere ben focalizzati è certamente il punto di partenza su cui costruire il successo delle proprie attività di gioco, siano esse sul manto erboso che sul tavolo verde.

Lo stesso avviene evidentemente sul campo di calcio, soprattutto in quelli che la psicologia definisce essere i momenti della verità, come un calcio di rigore: la concentrazione del calciatore, che non dovrà farsi distrarre dagli elementi circostanti (come il tifo contrario) risulta determinante per la buona riuscita del tentativo di realizzazione dal dischetto.

Oltre alla concentrazione, al giocatore è altresì richiesta la capacità di prendere decisioni importanti sotto pressione: che si tratti di un passaggio verticalizzante al proprio compagno o alla scelta se rilanciare o meno la posta sul tavolo, è questa un’abilità davvero vitale, visto che in pochi istanti bisogna essere pronti nel valutare la condizione in cui si sta giocando e quali potrebbero essere le conseguenze delle proprie mosse, la probabilità di vincere, la reazione dell’avversario e così via.

In tutto ciò, bisogna anche considerare il peso dello scorrere del tempo, che aumenta la pressione del gioco: non occorre certo essere degli esperti per vedere come cambia l’approccio dei giocatori nei minuti finali di partita, quando magari la propria squadra si trova costretta a recuperare un risultato di svantaggio. Nel poker, in alcuni tornei a tempo che premiano i giocatori sulla base dei risultati ottenuti nel corso delle mani giocate – ad esempio – in un’ora, generalmente la pressione aumenta proprio nei minuti finali, quando l’esito di alcune scelte potrebbe far dipendere l’intero destino della partecipazione al torneo.

Traendo le necessarie sintesi, il tema della gestione dello stress è legato a quello più ampio del controllo emotivo: nel calcio come nel poker controllare le proprie emozioni significa poter migliorare sensibilmente il proprio rapporto con il gioco, tenendo a bada non solamente lo stress e la paura di perdere, quanto anche – d’altra parte – l’avidità.

Un talento, quello della gestione dello stress, che può essere acquisito con il tempo e con la pratica, sottoponendosi a diversi scenari. In particolare, la capacità di gestire le tensioni nel poker passa attraverso la partecipazione a numerosi tentativi di gioco e non è certo una coincidenza il fatto che molti dei migliori giocatori di poker al mondo amino giocare sulle piattaforme online, con cui possono mettersi continuamente alla prova con avversari sempre diversi e in contesti altrettanto differenti.

Lo stesso fanno anche i giocatori di calcio. Gli allenamenti infrasettimanali, le amichevoli e le gare apparentemente meno importanti sono tutte situazioni essenziali per prepararsi con la giusta dovizia ai match che contano di più.

Possono poi venire in aiuto anche diverse tecniche che garantiscono una buona riduzione dei livelli di stress e, di conseguenza, di miglioramento delle capacità di gioco: si pensi a quelle che sono basate sul respiro, sulla meditazione, sulla consapevolezza. Un allenamento mirato e specifico, se protratto nel tempo e accompagnato con un buon allenamento fisico (i collegamenti tra la mente e il corpo sono d’altronde innegabili!) può portare le vostre capacità di gioco sportivo a un altro livello di qualità!

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