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L’appassionante viaggio parallelo di Ajax e Psv

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L’inizio di stagione della Eredivisie sta proponendo un appassionante duello tra Ajax e PSV Eindhoven

Chi ha voglia di seguire la Eredivisie – lo può fare su MolaTv, dove si vedono gratuitamente le partite – sta vivendo l’ennesima stagione appassionante con il duello di vertice tra Ajax e Psv. Un percorso parallelo che momentaneamente le unifica in testa alla classifica con 18 punti e che sembra riprodurre il testa a testa della scorsa stagione, quando a festeggiare è stata Amsterdam su Eindhoven con 2 soli punti di distacco. E lo ha fatto in una corsa che le ha viste entrambe nella posizione di leadership, con il Psv campione d’inverno e l’Ajax trionfante alla fine. Un margine risicato, una differenza sottile tra i due club. Dentro il quale, però, c’era una sostanziale differenza, un principio d’identità: i biancorossi di Amsterdam nel 2021-22 sono stati una macchina da gol – anzi, “la” macchina da gol dei principali tornei europei: 98 reti in 34 partite! -, 12 in più di un Psv comunque estremamente prolifico.
Ma la differenza abissale si registrava in difesa. Il Psv aveva chiuso incassando 42 reti, facendo peggio anche di Feyenoord e Twente, che si erano piazzate alle sue spalle. L’Ajax, invece, era stata un capolavoro anche in questo, subendo solo mezzo gol a gara, una tale registrazione di forza complessiva che – per quanto visto in Europa – avrebbe anche potuto portarla più lontano in Champions League, dove comunque aveva mostrato il tradizionale gioco effervescente, con un Haller goleador dall’estrema puntualità.

Non è insolito in Olanda per i principali club attestarsi su livelli di alta efficienza e generare consistenti mutazioni. Conta un minor livello economico dell’Eredivisie, certamente. Pesa ancora di più anche la magnetica attrazione del fascino della Premier League, ed ecco il guru ajacide Ten Hag andare a misurarsi con la storica missione di riportare il Manchester United al livello della sua storia, della sua fama globale e del suo fatturato. Infine, c’è poi quella propensione tutta olandese al gusto per l’avventura, che calcisticamente è anche declinabile nell’orgoglio di appartenere a una scuola di così alta professionalità – e aggiungerei: di qualità anche umana – che si sente quasi come un dovere esportarla nel mondo. I giocatori dell’Ajax che vanno all’estero hanno un modo di essere che li rende speciali e riconoscibili, tendenzialmente pronti ad abbracciar con entusiasmo nuove esperienze. Portatori sani di un linguaggio calcistico che sa trovare una sua forma d’espressione in ogni contesto.

Torniamo ad Ajax e Psv e al loro specchiarsi da avversari. Entrambe si sono presentate con un nuovo mister: Alfred Schreuder ad Amsterdam, Ruud Van Nistelrooy a Eindhoven. Si sono affrontati subito in Supercoppa e ha vinto il Psv 5-3, in una gara dai contenuti spettacolari promettenti. L’atteggiamento offensivo è proseguito nelle prime 4 giornate del campionato, dove viaggiano a punteggio pieno allungando sulle concorrenti e divertendo il proprio pubblico con goleade. C’entra anche la debolezza di certe avversarie, un gap notevole. Ma conta di più non accontentarsi mai, cercare di segnare fino all’ultimo secondo. L’Ajax ne fa 6 al Groningen, spartendo in parti eguali il bottino tra le due frazioni di gioco. Stessa cosa fa il Psv in casa dell’Excelsior e va persino oltre col Volendam: 7 centri, 3 prima dell’intervallo, 4 nella ripresa. Entrambe viaggiano a medie gol da record, destinate probabilmente a non rimanere tali. Van Nistelrooy ha insegnato ai suoi l’arte praticata sul campo da grande bomber qual era. Risultato: 4 gol a partita, una proiezione nel tempo da record assoluto (e 4 ne ha fatti pure al Feyenoord nell’ultima giornata, che pure si era presentato avanti in classifica). L’Ajax ha perso Haller e Antony in attacco, eppure è sopra le 3 reti a gara. Stanti così le cose, è logico che anche la classifica marcatori sia cosa loro, con Gakpo a quota 8 (Psv), seguito dal compagno Simons e da Bergwijn (Ajax) a 6, insieme a Danilo del Feyenoord (un attaccante decisamente meno appariscente dei suoi concorrenti).
Il parallelo ha visto anche la coincidenza dei due stop: il primo passaggio a vuoto del Psv è avvenuto in casa del Twente e ha regalato un parziale vantaggio all’Ajax, che però l’ha sprecato nell’ultima domenica perdendo con l’AZ Alkmaar. Due sconfitte identiche nel punteggio – 2-1 -, ma con una differenza. Il Psv è sembrato vuoto, una paralisi scontata nel primo tempo andando sotto di 2 reti. L’Ajax ha pagato le fatiche di Anfield, Schreuder non ha fatto turn-over ripresentando gli 11 di Liverpool e ha pagato il prezzo di una ferocia eroica degli avversari, che sono riusciti a ribaltare lo svantaggio determinato da Kudus (guardatelo quel ragazzo. Il prossimo anno giocherà altrove e 99 su 100 non da noi, purtroppo).
Infine, l’ultima coincidenza, quella che invece marca una differenza profonda. Si chiama Rangers Glasgow: la squadra che ha impedito ai preliminari di far partecipare il Psv alla Champions League e che nel debutto della competizione è stata brutalizzata dall’Ajax con un 4-0 all’Amsterdam Arena. Evidentemente, non si può viaggiare insieme sempre…

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