2014
Lanciano, Cerri: «Potevo fare il ciclista»
L’attaccante in prestito dal Parma: «Io come Ibrahimovic? No, ma…»
LANCIANO CERRI – Il talento sportivo Alberto Cerri ce l’ha nel dna: l’attaccante del Lanciano, in prestito dal Parma, è secondo molti la versione italiana di Zlatan Ibrahimovic. Lui però mantiene i piedi per terra, come gli hanno insegnato suo padre, ex calciatore delle giovanili ducali, e suo nonno, ex ciclista che vinse anche una tappa del Giro d’Italia ai tempi di Gimondi. Intervistato da Tuttosport, Cerri stabilisce subito quali sono i propri obiettivi per il futuro (prossimo).
PERFETTO PER ME – Così Cerri: «Il nonno e papà sanno farmi restare con i piedi per terra: mi ripetono di non dare nulla per scontato. Non mi aspettavo un avvio del genere, un fattore chiave è l’ambiente di Lanciano, del quale avevo soltanto sentito parlare bene: è perfetto per un giovane, ci sono fiducia e poca pressione. Io come Ibrahimovic? No, Ibra è un modello, e resta tale. E’ il numero uno: ha fisico, tecnica, carisma, è il più forte di tutti. A Parma mi mangiavo con gli occhi Amauri, un altro che ha conosciuto la Champions con la Juve. Ho sempre apprezzato i suoi consigli e quelli di un amico come Galloppa: mi ripetevano di restare umile e affamato, e di usare il fisico». Per Cerri, nemmeno maggiorenne, anche un’apparizione fugace in Nazionale: «Ma era uno stage, di certo non lo dimenticherò: quando me lo dissero, pensai ad uno scherzo. Donadoni mi disse: “Sei il primo ad arrivare in azzurro prima di debuttare da senior». Davvero un traguardo niente niente male, in effetti, ai tempi di Prandelli…
PENSARE IN GRANDE – Sui progetti per il futuro: «Voglio convincere a Lanciano, poi mi auguro di avere l’opportunità di giocare nel Parma. Più avanti, Champions League e Mondiale sono quei traguardi per i quali sarei disposto a tutto. Ma per fare strada tengo gli occhi sul presente: Lanciano e la serie B sono il lasciapassare per diventare un giocatore importante». E dire che Cerri avrebbe potuto fare anche il ciclista, visti i precedenti familiari, ma niente da fare: per lui il sellino era troppo scomodo, molto più comodo fare gol con un pallone tra i piedi…