Lamine Yamal Golden Boy 2024: «Il primo passo di, spero, una grande carriera; ecco chi vedo come prossimo vincitore ed ecco perchè tanti vincitori erano del Barça»
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Lamine Yamal Golden Boy 2024: «Il primo passo di, spero, una grande carriera; ecco chi vedo come prossimo vincitore ed ecco perchè tanti vincitori erano del Barça»

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Lamine Yamal

Le parole di Lamine Yamal, attaccante del Barcellona, dopo la vittoria dell’edizione 2024 del Golden Boy, premio al miglior giovane dell’anno

Lamine Yamal è il Golden Boy del 2024, premio di Tuttosport al miglior giovane calciatore dell’anno. Un premio quasi scontato per il talento del Barcellona, che appena 17enne è stato uno dei grandi protagonisti della vittoria della Spagna all’Europeo. Di seguito le sue parole al quotidiano torinese.

QUANDO HA SAPUTO DEL PREMIO – «Ero alla “Ciutat Esportiva Joan Gamper” di Sant Joan Despí dove ci alleniamo. Me l’hanno comunicato gli addetti dell’uffi cio stampa del Barcellona prima di pranzo. Ero felicissimo, ma forse non posso parlare di sorpresa assoluta perché i media scrivevano da tempo che ero il grande favorito, anche se mancava l’ufficialità. La prima persona a cui l’ho detto è stata mia mamma Sheila».

DEDICA – «Sì certo, ma soprattutto alla mia famiglia in generale. Ognuno dei miei familiari ha avuto la sua parte e ha dato il suo contributo nel conseguimento del Golden Boy: mio padre che mi ha guidato all’inizio della carriera, mia nonna che mi ha cresciuto da bambino, il mio fratellino che ha bisogno del nostro supporto, ma che a sua volta mi dà l’affetto di cui ho bisogno. Lui è uno sprone per me, un piccolo-grande motivatore».

L’ELOGIO PIU’ PARTICOLARE – «L’apprezzamento delle gente per strada. Passanti. Purtroppo non posso uscire molto perché non è facile, con l’abbraccio incessante dei tifosi. Ma è bello sentirsi apprezzato anche dalla gente comune oltre che dai sostenitori più caldi. Una sensazione piacevole. E soprattutto da donne anziane, nonne, che dicono cose rare, per esempio alle loro nipotine: “Ispìrati a lui e vincerai anche tu”… Troppo divertente».

CHE EFFETTO FA VEDERE I NOMI DEI PRECEDENTI VINCITORI – «Una grande felicità, un onore. Il primo passo di una grande carriera che spero di avere. Anche se so bene che i premi individuali sono figli di quelli collettivi. Quindi io voglio continuare a far bene nel Barça e nella Spagna in modo da poter accumulare altri trofei. Di squadra e individuali. E in ogni caso la conquista del Golden Boy è un gran bel punto di partenza per un giovane calciatore. Tutti i ragazzi nel mondo ambiscono a vincerlo».

PROSSIMO OBIETTIVO – «Se vinco con il Barça, soprattutto la Champions, avrò più possibilità per puntare al trofeo individuale che corona la carriera di un giocatore: il Pallone d’Oro (ndr: quest’anno s’è piazzato all’ottavo posto immediatamente dietro Lautaro Martínez ma davanti a “pezzi da novanta” come gli “over 30” Kane e Kroos). Nessun giocatore conquista premi individuali se non riesce a vincere nulla collettivamente con la sua squadra. Dunque vincendo a livello collettivo sarò più vicino ai premi individuali perché una cosa è la conseguenza dell’altra».

CHI VEDE COME POSSIBILE VINCITORE NEL 2025 – «Io sono convinto che Cubarsí, mio coetaneo classe 2007, abbia tutte le carte in regola per conquistare il Golden Boy 2025 anche se è un difensore. Potrà essere il secondo difensore a vincerlo. Io che gioco con lui e mi alleno tutti i giorni con lui, noto che il suo livello è incredibile. Penso sia già da considerare come uno dei più forti difensori d’Europa, nella Top 5».

YILDIZ – «È un gran giocatore, uno di grande qualità. L’ho visto in azione in tv con la Turchia agli Europei. Una mezza punta che parte dalla sinistra e fa cose egregie. Poi gioca in un grande club come la Juventus».

BARCELLONA SQUADRA CON PIU’ GOLDEN BOY – «Direi semplicemente perché il Barcellona è la società che storicamente vanta un vivaio formidabile, il migliore del mondo. La celebre scuola della Masía. Basta guardare quelli che hanno disputato l’ultimo “Clásico” a Madrid: Cubarsí, Fermín López, Casadó, io e Gavi… La scommessa della società su tanti giovani dà loro fiducia ed è per questo che molti del vivaio figurano in questa lista. Rifacendoci al motto del club potremmo anche dire “Més que una cantera”…».

AVVERSARIO PIU’ DIFFICILE DA AFFRONTARE – «David Raum, il laterale sinistro della Germania e della RB Lipsia. Un difensore coriaceo, arcigno. All’Europeo nei quarti di finale contro i tedeschi si è dimostrato un rivale ostico da superare (ndr: nel secondo tempo lo spagnolo ha regalato a Dani Olmo l’assist per l’1-0, poi Raum è stato sostituito)».

HA MAI GIOCATO A LIVELLO GIOVANILE IN ITALIA – «Sì, la prima volta nel 2021 con una Under della Spagna. A Firenze, città fra l’altro bellissima. Disputammo due amichevoli: vincemmo la prima 2-1 e la seconda non ricordo, mi pare di aver segnato il primo gol in gara-uno».

COME VEDE LA SUA PROGRESSIONE DI CARRIERA – «Entro i ventun anni il mio obiettivo e quello di vincere il Mondiale con la Spagna, la Champions League e altri due titoli di Lega con il Barça».

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