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Lamela: «Ho passato momenti brutti, adesso la finale del mio cuore: Roma-Siviglia»

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Erik Lamela, attaccante del Siviglia, ha parlato dopo il gol vittoria contro la Juve in Europa League al Corriere dello Sport del suo legame con Mou e la sfida alla Roma

Con il colpo di testa nei tempi supplementari Erik Lamela ha deciso Siviglia-Juventus da subentrato. E ha determinato per l’Europa League la finale del suo cuore, visto che andrà ad affrontare la Roma dove ha giocato e il tecnico che ha avuto in Inghilterra. Tutti motivi di soddisfazione che ha raccontato al Corriere dello Sport.

MOURINHO AL TOTTENHAM – «Brava persona, grande allenatore. Gli voglio bene e anche lui me ne vuole. Il rapporto con José è sempre stato bello. Nel periodo in cui abbiamo lavorato insieme mi sono sentito bene».

LA DIVERSITA’ DI MOU – «É una persona speciale. Come ti tratta, come fa sentire i suoi giocatori. Allenatore completo. Tutti sappiamo i trofei che ha vinto in carriera, ma la differenza si vede sul campo: ti fa ridere e sentire bene ogni giorno. Se ripenso al periodo con José, ho solo ricordi belli».

ROMA NEL CUORE – «Città unica. Ve lo dicevo. Ho tanti amici tra i tifosi romanisti. Saluto Maurizio, è come se fosse diventato mio parente. Li vorrei avvertire. Tutti avremo lo stesso obiettivo, ma questa è la coppa del Siviglia…»

DYBALA ALLA ROMA COME LAMELA AL SIVIGLIA – «Penso di sì. Paulo ogni tanto lo sento. É un amico, un grande ragazzo. Siamo stati insieme in Nazionale. Ha trovato l’ambiente giusto a Trigoria. Anche io ho passato momenti brutti. Troppi infortuni, l’intervento all’anca. Ora tutto è passato, guardo avanti. Mi piace molto Siviglia. La gente mi dimostra affetto. Sono rinato».

TRE CAMBI IN PANCHINA, ADESSO C’É MENDILIBAR – «Sì, ora andiamo forte. La stagione non era iniziata nello stesso modo, ma siamo lì e ci giocheremo la finale di Europa League. Restano due settimane per presentarsi al top».

HA SENTITO MOU – «No, no… Penso abbia cambiato numero di telefono… L’ho salutato l’ultima volta quando sono arrivato a Siviglia. Ci abbracceremo a Budapest»

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