2016
La svolta in trasferta, la libertà dai singoli: quanto sei bravo Di Francesco
Le chiavi del mondo Sassuolo
Roma a parte, le prime dieci forze della classifica di Serie A hanno dovuto piegarsi alla legge del Mapei: sconfitte per Juventus, Napoli, Inter, Milan, Lazio ed Empoli, mentre Fiorentina e Chievo hanno portato via un punto. Protagonista, neanche a dirlo, il Sassuolo di Eusebio Di Francesco: che, complice la vittoria al fotofinish della Juventus sul Milan in finale di Coppa Italia, si è guadagnato la prima storica qualificazione europea.
MA LE STATISTICHE… – Fortino Mapei? Sicuramente. Lo abbiamo detto del resto, il segnale lanciato alla Serie A è derivato proprio dalle dimostrazioni di forza inscenate tra le mura amiche contro le big del torneo. Ad ogni modo, dei 61 punti totalizzati, 32 sono arrivati dai risultati interni e 29 dalla trasferte. Dati che di fatto si equiparano. La maturità del Sassuolo è passata proprio dal rendimento lontano da casa: un anno fa i punti totalizzati al Mapei Stadium furono 29, appena tre in meno del glorioso campionato appena terminato, mentre in trasferta arrivarono appena 20 punti. Il differenziale di +9 ha fatto tutta la differenza del mondo: gli emiliani, più consapevoli e meno timorosi, hanno messo da parte ogni remora, salutato i 7-0 di recente memoria e trasformatisi definitivamente in una solida realtà del campionato italiano.
LE CHIAVI – Gioventù abbinata ad esperienza, indipendenza dai singoli. Ci spieghiamo: la dirigenza nero verde è stata abile come poche a comporre il giusto mix di valide forze fresche e conclamati leader dello spogliatoio, quelli deputati a mantenere la barra dritta negli inevitabili momenti di difficoltà. E dunque i vari Berardi (’94), Duncan (’93), Politano (’93), Pellegrini (’96), Vrsaljko (’92) sono stati abbinati ai Cannavaro, Peluso, Missiroli e capitan Magnanelli della situazione. Nel mezzo i vari Sansone (’91), Defrel (’91), Acerbi (’88) e Consigli (’87): calciatori fondamentalmente già fatti ma tuttora nella traiettoria crescente delle rispettive carriere. Intercambiabilità: i principali marcatori del Sassuolo nella Serie A 2015-16 vantano appena sette reti (il tridente titolare composto da Berardi, Defrel e Sansone). Nessuna prima donna a trainare il resto del gruppo ma una squadra forte di un’idea tattica – approfondiremo – che ha consentito l’inserimento di pedine alternative senza che il risultato complessivo ne risentisse.
FUTURO – Basta guardare in tal senso a Pellegrini e Politano: hanno firmato con tre reti – una il centrocampista e due l’attaccante – la sfida finale con l’Inter e di conseguenza la storica partecipazione alla prossima Europa League, ma ancor più di tale considerazione si sono fatti trovare pronti non appena chiamati in causa. Impressionante l’apporto del giovane centrocampista diciannovenne: tre reti ed una cognizione di causa difficilmente riscontrabile, tempi d’inserimento abbinati a fondamentali e visione di gioco. Il futuro è suo. Predestinato che ha superato aritmie ed inidoneità agonistiche pur di dimostrare di poter stare tra i grandi. Quel che vuole fare il Sassuolo: club che è riuscito a trattenere il suo allenatore con la forza della progettualità. La visione della società in tal senso non verrà meno: la meglio gioventù italiana (Sensi in arrivo) tranquillizzata dall’esperienza dello spogliatoio. La mescola giusta spetta ancora a Di Francesco: tatticamente ineccepibile per come riesce ad imprimere fisionomia alla squadra senza che la stessa si perda alla prima assenza di rilievo, dovrà inevitabilmente confermarsi sul piano della mentalità. Per sopravvivere a determinati livelli e sedersi al tavolo delle grandi, grandi ci si deve sentire. Work in progress, a partire dai preliminari di Europa League: vietato sbagliare, il sogno deve diventare realtà.