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2015

La Serie A trova una nuova protagonista?

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mihajlovic ferrero sampdoria agosto 2014 ifa

La Sampdoria del nuovo corso Ferrero: Correa, Eto’o e Muriel in risposta alla cessione di Gabbiadini. Con l’entusiasmo alle stelle

Partiamo dai fatti: quando manca una sola gara al giro di boa del campionato la Sampdoria di Mihajlovic ha totalizzato i punti del Napoli (30) mettendosi alle spalle realtà ai nastri di partenza più competitive, quali Fiorentina, Milan ed Inter. L’attuale quarto posto, lontano un solo punto dalla Lazio terza forza del torneo, lascia intendere cosa? Dove possono arrivare i blucerchiati?

CHE REAZIONE ALLA CESSIONE DI GABBIADINI! – Prima di tutto vale l’intento, quello di chi è alla guida del club e giocoforza ne detta le prospettive: la sorprendente cessione di Manolo Gabbiadini al Napoli aveva fatto storcere la bocca ai più e lasciato intendere il rischio di un ridimensionamento. Il presidente Massimo Ferrero ha invece investito decisamente più di quanto abbia ottenuto per la metà del cartellino dell’attuale attaccante partenopeo: 6.5 milioni in entrata, 20 invece quelli spesi per garantirsi gli innesti della giovane promessa argentina Joaquìn Correa e del tanto discusso Luis Muriel. Il primo, classe ’94 proveniente dall’Estudiantes, è un prospetto di enorme talento tutto da scoprire nell’approccio al nostro campionato, sulle caratteristiche del colombiano c’è invece poco da svelare. Quando non afflitto da questioni fisiche – che tra l’altro stanno condizionando non poco la definizione dell’affare – è attaccante straripante. E’ finita qui? Ma neanche per sogno. Sulla torta la ciliegina di Samuel Eto’o, nel cui caso l’esborso economico si è materializzato nell’attribuzione dell’importante ingaggio di cui godrà il camerunense nella sua nuova esperienza professionale.

COME CAMBIA LA SAMPDORIA – Tanto. Essenzialmente per il notevole aumento delle soluzioni offensive a disposizione di Sinisa Mihalovic. Ma facciamo un passo indietro ed attribuiamo i giusti meriti al tecnico serbo: abile a gestire la complessa fase di transizione dovuta alla cessione di Gabbiadini, senza strappare nel nome del bene comune del progetto e soprattutto lasciando di fatto inalterata la classifica doriana anche quando la varietà offensiva era decisamente venuta meno. Ha dovuto reinventarsi la sua Sampdoria e ci è riuscito adattando il modulo alle contingenze – dal 4-3-3 al 4-3-1-2 – evitando il crollo: ora i rinforzi sono imminenti e l’allenatore potrà nuovamente allargare la sua creatura nel tentativo di avvolgere l’avversario come avveniva quando Eder e Gabbiadini toglievano il fiato agli esterni avversari. Tutto questo sarà possibile se Correa non soffrirà di un periodo di adattamento troppo ampio e potendo contare sul miglior Muriel: nel periodo di transizione spazio ancora alle due punte, con l’apporto di Eto’o che in tal senso potrebbe rivelarsi decisivo. Nessuno si aspetta il Samuel del Triplete, ci mancherebbe, ma la curiosità è ai massimi livelli ed è chiaro come l’attaccante africano conosca già alla perfezione la Serie A e tutte le sue dinamiche.

ENTUSIASMO ALLE STELLE E CONCORRENZA – Il resto lo fa l’eccitazione dell’ambiente ed abbiamo appreso nel tempo quanto questo possa incidere in termini di risultati: quando l’attenzione della piazza non si tramuta in un boomerang risulta elemento che contribuisce a fare la differenza. Ed il popolo Samp è letteralmente alle stelle: di questo va dato merito ad un Ferrero da tanti considerato sopra le righe ma che funziona. Sì, innegabile: la Sampdoria del post Cassano-Pazzini si era decisamente intristita ed il nuovo corso Ferrero ha riportato linfa. Arduo oggi esporsi sui reali obiettivi della stagione: sicuramente un piazzamento europeo, nonostante una concorrenza giocoforza di un determinato livello. Oltre alle realtà che la precedono o la eguagliano in classifica, la Sampdoria dovrà guardarsi le spalle in primis dalle ambizioni della Fiorentina e dalle velleità di ritorno delle milanesi. Ma senza paura. Si può sognare ad occhi aperti e fondare le proprie chance europee sulla terza difesa del torneo – hanno fatto meglio soltanto Juventus e Roma – e sull’equilibrio tattico e caratteriale imposto da Mihajlovic. E poi ci sono loro, i nuovi arrivi ed il carico di entusiasmo che portano con sé.

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