Champions League

La serenità dell’Ajax: 4-0 sul Rangers

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L’esordio stagionale in Champions League dell’Ajax è stato uno spettacolo di organizzazione e mentalità: Rangers annichilito, Napoli avvisato

Una goleada, una partita senza storia, un 4-0 netto: Ajax-Rangers consegna al girone del Napoli un problema in più, anche se il primo a doversene preoccupare sarà Jurgen Klopp che dovrà affrontare gli olandesi martedì prossimo. E siccome il suo Liverpool è stato altrettanto brutalizzato al Maradona, si annuncia una seconda giornata già decisiva per decidere la qualificazione nel girone A.

Un colpo di testa di Alvarez da calcio d’angolo. Un’incursione di Berghuis premiata anche con una deviazione sul suo tiro. Un capolavoro di Kudus, che se ne va di forza sulla sinistra e spara un diagonale dalla potenza inaudita indirizzato sull’altro palo. La ciliegina finale di Bergwijn, che approfitta di un errato retropassaggio di Jack e mette in rete, con esultanza tra il sorriso per il primo gol in Champions League e la smorfia di dolore per un crampo.

Per Giovanni van Brockhorst, mister olandese degli scozzesi, è stato un vero e proprio incubo. Unica cosa da salvare la conferenza della vigilia, quando si era dimostrato vero uomo di mondo e aveva riso non poco a una domanda: «Non avresti preferito esordire vicino a casa, a Liverpool?», visto che la squadra era anche arrivata ad Amsterdam in ritardo sull’orario previsto. Risposta da culto, di quelle che solleticano l’orgoglio (o meglio, avrebbero dovuto, visto l’esito del giorno dopo…): «Se i Rangers hanno aspettato 12 anni per poter partecipare di nuovo alla Champions League, non importa davvero con chi inizi. Ora abbiamo 6 grandi partite e faremo di tutto per giocare in Europa dopo il Mondiale».

Non è un dettaglio per capire la partita di ieri il fatto che per giocare la Champions League 2022-23 la squadra di Glasgow sia passata dai preliminari, eliminando un club olandese: il Psv Eindhoven. Il quale, a sua volta, è il maggior competitor dell’Ajax, anzi, dovrebbe esserlo, visto che ha perso l’ultima partita in Eredivisie ed a -3 punti dai lancieri. In ogni caso, la formazione guidata da Van Nistelrooy è l’unica ad avere dato un dispiacere all’Ajax, battendolo 5-3 nella finale di Supercoppa. In campionato, i ragazzi di Schreuder viaggiano a punteggio pieno, 5 vittorie su 5, con un’impressione di costante crescita nella consapevolezza della propria forza. E non è poco, per un club che ha perso la guida “epocale” di Ten Hag, che da Amsterdam si è portato a Manchester un giocatore dal rendimento sicuro come Lisandro Martinez e un talento dalle giocate funamboliche come Antony, per di più portato via all’ultimo giorno di mercato.

Alfred Schreuder ha la pazienza di chi non vuole né annunciare né fare rivoluzioni, come si vede del resto nella gestione rassicurante delle sue partite. Nell’esordio in Champions League si è vista una squadra dal gioco riconoscibile ma non ossessivamente codificato e insieme ricco di spunti individuali. L’Ajax ha iniziato guadagnando campo, senza fretta ma con un possesso dalle percentuali alte: ha immediatamente fornito l’impressione di avere la circolazione palla adatta per annullare qualsiasi velleità di aggressione degli avversari. Nei primi 10 minuti ci si è messi bene in campo e il pubblico accompagnava con applausi quando nelle uscite pulite si trovava un uomo libero. Non c’era frenesia, neanche troppa velocità d’esecuzione, trovata successivamente una volta assestato il primo colpo. L’Ajax di Schreuder ama le cose fatte bene, è convinto che quella sia la prima cosa per poi pensare ad altro, quasi che in campo ci fosse un tempo per accordare gli strumenti e un altro per suonarli (e “suonare” gli avversari…).

Quando è arrivato in sala stampa, a fine gara, Schreuder ha risposto con timidezza sa chi gli stava dicendo che il suo Ajax aveva già trovato un livello superiore rispetto a quello della precedente gestione: «Non so. L’Ajax è stato bravo anche l’anno scorso». 

Se vi capita, date un’occhiata su Mola.tv alle partite dell’Ajax: scoprirete come sta nascendo una squadra molto intrigante, che potrebbe anche confinare in Europa League uno tra il Liverpool e il Napoli.

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