2015
La rincorsa di Morata ad una strepitosa Slovacchia
Giorno dopo giorno si sta conquistando Spagna e Juventus: è il momento doro di Alvaro Morata
La terza è quella buona: dopo i dieci minuti con la Bielorussia e la sconfitta in amichevole con la Germania ecco la prima firma di Alvaro Morata. Lo scenario quello di Spagna-Ucraina, basta poco meno di mezzora al giovane centravanti per portare avanti i suoi e siglare il suo primo sigillo in nazionale maggiore: sarà il gol decisivo, quello che consente alla sua Spagna di tenere il passo di una pazzesca Slovacchia.
QUALIFICAZIONI EURO 2016: GRUPPO C – Per le modalità con cui si è delineato il raggruppamento C risulta senz’altro essere tra i più interessanti dell’intera kermesse: va ricordato come – con la nuova formula voluta da Platini dell’Europeo a ventiquattro squadre – ogni girone ammetta due qualificate di diritto. La sorpresa in tale caso arriva in vetta, dove si è affermata con irruenza la Slovacchia di Hamsik e compagni: punteggio pieno al giro di boa con cinque vittorie su altrettante gare disputate, tre delle quali in trasferta sui campi di Ucraina, Bielorussia e Macedonia. La ciliegina nella vittoria con la Spagna in quello che è da considerare a tutti gli effetti uno scontro diretto: dopo l’exploit del 2010 – con la meritata qualificazione al Mondiale sudafricano ed il clamoroso passaggio agli ottavi di finale ai danni proprio dell’Italia – non seguito da ulteriori conferme ad Euro 2012 e Brasile 2014 (Slovacchia non qualificata in entrambe le competizioni) ecco la rinascita sotto la guida Kozak. La squadra è equilibrata, soltanto due le reti incassate, e gioca con personalità e sfrontatezza: le conferme da ottenere nella seconda fase del percorso di qualificazione per poi presentarsi tra un anno in Francia da credibile outsider.
L’ORA DEL GIOIELLO – Ma torniamo ad Alvaro Morata: alla terza ha fatto centro, si diceva, dando seguito allo stupefacente rendimento vissuto nella trafila delle nazionali giovanili. Dall’Under 17 all’Under 21 lo spagnolo ha realizzato la bellezza di 29 reti in 34 presenze alla impressionante media di 0.85 gol a partita: grazie alla generazione dei Morata, degli Isco, Koke, Carvajal e Bernat si è sempre asserito che la Spagna delle meraviglie – quella che ha lasciato le briciole alla concorrenza negli anni che vanno dal 2008 al 2012 – avesse già in serbo la benzina per riciclarsi alla perfezione all’inevitabile termine del primo ciclo aureo della sua storia e ripresentarsi al mondo calcistico con intatte ambizioni. E’ proprio in una fase di piena transizione dunque, quella che va dal fallimento in terra sudamericana alla nazionale che verrà, che la Spagna intera si aggrappa alle spalle larghe dei suoi giovani da vetrina: Morata era atteso con particolare fervore dalla piazza iberica che ora può lanciargli la volata alla conquista di una maglia da titolare.
ALLEGRI GONGOLA – Il futuro della Spagna nei piedi di Morata ma a fregarsi le mani è anche, e soprattutto verrebbe da dire, il buon Massimiliano Allegri: ha gestito con particolare – forse alle volte eccessiva – cautela e ponderatezza l’acquisizione di gradi del suo giovane centravanti, ma così facendo si è assicurato di non caricarlo di pressioni e di ritrovarselo al top della condizione psicofisica nella fase chiave della stagione. Sì, perché se finora Morata ha dovuto lottare per guadagnarsi lo spazio necessario a mettere in mostra il proprio valore ma conscio di poter fallire le sue occasioni perché non ancora fondamentale alla causa, ora l’intera Juventus si aspetta tanto da lui. Nel mirino quel salto di qualità internazionale che deve inevitabilmente passare proprio dagli uomini di maggior talento: archiviato con merito il quarto scudetto consecutivo e primo della gestione Allegri, ora la grande chance di rispondere presente sul fronte europeo. Quarti di Champions League con l’abbordabile Monaco e poi chissà… Con i gol di Morata, s’intende, senza pensare alla clausola Real.