2014
La rinascita della Formica Atomica
Sebastian Giovinco è sicuramente il giocatore positivo nei test contro Azerbaijian e Malta
I sei punti erano sicuramente la cosa più importante per l’Italia di Antonio Conte, l’unico mezzo per avvicinarsi a punteggio pieno verso l’impegno più probante di questo girone di qualificazione a Euro 2016, ovvero quello contro la Croazia anch’essa imbattuta e capace solo di vincere alle primissime uscite ufficiali. Quel che sembra essere mancato contro le più che modeste Azerbaijian e Malta sembra essere stato il gioco: tre gol, segnati tutti grazie ai calci piazzati e uno solo firmato da un elemento del reparto avanzato (l’esordiente Pellè) e addirittura uno subìto, anche se ce lo siamo fatto da soli con un Chiellini decisamente scatenato, nel bene e nel male, nella serata palermitana.
Ma se c’è una nota positiva, su tutte quelle che Conte ha potuto segnare sul proprio ideale taccuino, questa risponde al nome di Sebastian Giovinco. Proprio la Formica Atomica, che con il tecnico pugliese non ha avuto un gran feeling nei tre anni di convivenza alla Juventus e la cui presenza in Nazionale, proprio alla corte dell’ex mister bianconero, aveva fatto storcere più di un naso, ha sicuramente fatto vedere gran parte del proprio repertorio pur non avendo raccolto un grandissimo minutaggio nella doppia sfida disputata a Palermo e a Malta. Due ingressi in campo a gara in corso per Giovinco, il quale ha saputo comunque farsi notare da Conte e dagli appassionati azzurri, i quali hanno potuto vedere grande voglia, grande personalità e soprattutto le indiscusse qualità tecniche del giocatore di scuola e di fede juventina, il quale potrebbe ribaltare qualche gerarchia sia in chiave Nazionale che nelle scelte di Allegri per le rotazioni del reparto offensivo della sua Juventus.
A Palermo Giovinco era stato inserito in situazione di improvvisa ed imprevista emergenza, l’autogol combinato dai suoi compagni e amici Buffon e Chiellini hanno dato un assist particolare a uno che di assist ne ha serviti a bizzeffe nella sua ultra-decennale carriera iniziata nelle giovanili bianconere. Sebastian ha colto la palla al balzo come solo lui sa fare, e dopo aver provato a scaldare il piede ha dato il là all’azione del nuovo e definitivo vantaggio italiano, prima di provare a scuotere la porta azera con un tiro dei suoi, che termina la sua corsa sulla traversa e rimanda ancora il ritorno al gol della Formica Atomica, comunque applaudito da pubblico, compagni e da quel Conte che forse ha ripensato ad un utilizzo diverso, più frequente e con un sistema di gioco diverso per favorire l’inserimento, graduale ma necessario, del folletto nativo di Torino.
Tre giorni dopo, in quel di Malta, Giovinco parte ancora dalla panchina ma nonostante il vantaggio ottenuto grazie a Pellè, Conte sembra avere ancora bisogno di lui per provare a muovere la difesa maltese, salvata sia dai tanti legni colpiti che dalla scarsa mobilità del tandem offensivo italiano, composto dal centravanti salentino e da un Immobile comunque positivo, nonostante il doppio 0 alla voce ‘gol fatti’. Così, Sebastian entra e prova a cambiare volto alla partita degli azzurri, riuscendoci in parte: qualche cambio di gioco, scambi più veloci con i centrocampisti e con il suo compagno di reparto per una sera, lo stesso Pellè, e diverse conclusioni dalla distanza alla ricerca del gol. Il clamoroso rosso rivolto dall’arbitro (molto scarso, va detto) a Bonucci complica parzialmente i piani di una Nazionale che subisce il tentativo di rientro da parte dei maltesi, ma ovviamente apre delle vere e proprie autostrade per il bolide Giovinco: basta una palla in profondità per farlo scattare, saltare in velocità l’avversario, presentarsi a tu per tu con il portiere e batterlo, ma come a Palermo ci pensa il legno a bloccare in gola l’urlo di Seba.
Alla Juventus Giovinco potrebbe non avere tutta questa considerazione, visto che Tevez e Llorente sembrano inevitabilmente intoccabili e il nuovo arrivato Morata è un investimento a lungo termine che va lanciato al più presto per valutarne l’effettiva consistenza. Ma il Sebastian visto nelle ultime uscite in Nazionale merita un’occasione degna del suo talento e soprattutto della sua pazienza: rappresenta la juventinità come pochissimi altri nella rosa a disposizione di Allegri, che sicuramente se lo sarà goduto in questi giorni senza gare ufficiali e potrebbe averci fatto più di un pensierino. E la Formica Atomica è pronta a tornare a muovere i suoi passi, piccoli e veloci sul campo, con il bianconero addosso.