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La parentesi atalantina di Brighi: quando gli infortuni fanno la differenza sul talento

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La parentesi atalantina di Matteo Brighi a centrocampo: potenziale e intesa fermati soltanto da infortuni fatali durante l’anno

Esperienza e talento nell’Atalanta sono sempre stati ben accetti portando molte volte a scrivere pagine di storia. Nonostante ciò, questi elementi non bastano se dall’altra parte gli infortuni tendono sempre a frenare sul più bello. Un doppio ex di Empoli Atalanta coerente con ciò che è stato citato è sicuramente il centrocampista Matteo Brighi: una parentesi nerazzurra tra stop e sprazzi di talento.

Nato a Rimini il 14 febbraio 1981, Brighi è un centrocampista completo in grado di svolgere compiti sia di costruzione (vista la grande tecnica) che di rottura grazie ad una fisicità comunque non da sottovalutare. Arriva a Bergamo a 30 anni in prestito dalla Roma dopo 4 anni in giallorosso, con l’obiettivo di completare al meglio un reparto competitivo: fresco anche del ritorno di Luca Cigarini.

Proprio con l’ex numero 21 nerazzurro crea l’intesa ideale per essere titolare nell’Atalanta con il -6 sul groppone, e nella partenza sprint è assoluto protagonista. Tra lui e il riscatto però c’è l’infortunio al perone che lo tiene lontano per troppo tempo nonostante nelle poche apparizioni finali sia stato comunque all’altezza. 11 presenze, gran parte del tempo ad osservare i suoi compagni giocare e il ritorno nella capitale: senza però lasciare il palcoscenico della Serie A tra Torino, Sassuolo, Bologna, Perugia e infine Empoli.

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